Rivenditori a braccetto dei grandi portali

Non concorrenza ma opportunità anche per i rivenditori Ict. Vediamo come si può fare e-commerce (guadagnandoci) con le affiliazioni di eBay e Chl, ma anche con realtà minori come Bidville

Una volta c’erano i cataloghi per corrispondenza. Oggi si vende sempre
più on line: stando ai dati Assinform, nel 2004 il valore delle
vendita via Internet è salito a 1,95 miliardi di euro, segnando
un +68% rispetto al 2003, con il comparto informatico al terzo posto tra
i settori trainanti (dopo quello di viaggi e trasporti e delle assicurazioni).
Analizzando le proposte di portali come eBay, Chl
ed ePrice si scopre così che anche il dealer si
può dare da fare. Come si vede in questa inchiesta, che non intende
essere esaustiva.
Nella gamma delle proposte, spicca subito quella promossa da eBay Italia,
sito famoso per aver lanciato le aste on line, che da alcuni mesi ha aperto
le porte alle Pmi, rivenditori Ict compresi.

I tre profili d’utenza di eBay
Tramite un pulsante nella sezione "spazi speciali" della home
page, si accede a un’area dedicata alle imprese, che prevede tre
diversi profili d’utenza.
A parte un profilo "base" (per utenza low end con ridotto
traffico commerciale), è possibile scegliere tra una registrazione
"standard" (adatta a chi mette in vendita almeno 50 prodotti
al mese e grazie alla quale si può scaricare un software gratuito
per la preparazione off line delle inserzioni, nonché un gestore
delle vendite per il dopo vendita) e una "aziendale".

Questa
è forse la più indicata a quei dealer che vogliono veramente
fare dell’e-commerce perché richiede un impegno di oltre
300 prodotti al mese. eBay in questo caso offre una versione avanzata
del gestore delle vendite (gratuito per i primi 30 giorni, a canone di
2,95 euro mensili poi) e una utility per interfacciarsi via software con
il cuore della piattaforma al fine di ottimizzare tutte le attività
logistiche e contabili connesse alla vendita.
Una volta iscritti, è quindi possibile aprire un vero negozio virtuale
all’interno di eBay, insieme a una pagina personale dove presentare
la propria azienda, all’insegna della chiarezza nei rapporti con
i potenziali clienti, requisito fondamentale per il commercio on line.

Le tipologie dei negozi virtuali
Le tipologie di negozio proposte sono tre: c’è il "negozio
base", che prevede un’iscrizione mensile di 3,95 euro, uno
"plus", a 9,95 e uno "premium" a 39,95 euro al
mese, che offrono una visibilità sempre maggiore nella home page
dei negozi eBay e altri strumenti per facilitare le vendite.
Qui i prodotti vanno inseriti nel formato "Oggetto del negozio"
a prezzo fisso – quindi non si vende in modalità d’asta – a una
tariffa di 0,05 euro per un’inserzione di 30 giorni (con le aste, invece,
le tariffe sono più alte e salgono a seconda del prezzo di partenza).
Fino a qua la spesa è poca, ma a questa vanno aggiunte le commissioni
sulla vendita, che variano invece a seconda del prezzo finale deciso dal
rivenditore. E che sono riassunte nella tabella in questa pagina, dove
sono messe a confronto con quelle del sito concorrente Bidville
(leggi l’articolo).

Trasformare traffico in reddito
Ma i portali offrono anche altre opportunità di guadagno, con delle
semplici affiliazioni. Chl ed ePrice (ma anche lo stesso
eBay, con l’appoggio di aziende che gestiscono partnership per potenziare
le reti del commercio on line) sono in linea con questa strategia che
permette a chi già possiede un proprio e-shop di acquisire nuovi
contatti provenienti da nuovi siti affiliati, fornendo anche l’opportunità
di ampliare la propria offerta di prodotti, attingendo eventualmente al
catalogo del sito partner.

Per chi, viceversa, semplicemente possiede un sito Web, affiliarsi a siti
di e-shop è un ottimo modo per trasformare il traffico in reddito,
grazie alle commissioni corrisposte in base alle nuove registrazioni utente
(lead) o al valore delle vendite generate, a seconda dei casi.
ePrice ha affidato il proprio programma di affiliazioni a una società
tedesca, Zanox, che gestisce le partnership, articolandolo
su cinque livelli, a seconda del volume di vendita (vedi tabella nella
pagina successiva). eBay si appoggia, invece, a TradeDoubler
per il proprio programma affiliazioni: chi ha un sito Internet e aderisce
all’iniziativa, può guadagnare da 4 a 10,5 euro per ogni nuova
iscrizione su eBay generata dal proprio sito.

Più ampio e articolato il progetto Internet Ready presentato da
Chl il dicembre scorso. Per aderire è necessario possedere un sito
Web e avere una partita Iva. Al momento dell’iscrizione è possibile
scegliere quale creatività inserire nel proprio sito, tra banner,
link testuali, vetrine di prodotti, motore di ricerca e Wizard Chl (un
sistema guidato per comporre da sé il proprio pc e calcolare il
preventivo acquistando sul sito i componenti). Per sei mesi dal momento
dell’iscrizione, il partner guadagna una commissione del 2%sugli acquisti
effettuati dagli utenti provenienti dal proprio sito. Il traffico generato
e le spettanze sono controllabili in tempo reale attraverso un pannello
di controllo accessibile dal sito Chl, che fornisce anche trimestralmente
una tabella con tutti i dettagli per la fatturazione.

Pare che questa iniziativa – a detta dei manager di Chl – abbia ottenuto
un buon riscontro tanto da spingere la società a rialzare da 450
a 600 le stime nel numero di affiliazioni da raggiungere entro il 31 dicembre
di quest’anno (gli affiliati, a luglio, avevano già toccato
quota 460).
Ma Chl pensa anche a quei rivenditori che vogliono intraprendere il marketing
on line, offrendo loro la propria infrastruttura basata su tecnologia
TwoAsp (Application server provision) e che comprende varie funzionalità
per e-commerce, sia nella parte di front end (pubblicità del negozio,
ordini on line, consultazione del catalogo, partecipazione alla community)
che in quella di back end o intranet (controllo dello stato degli ordini,
dal magazzino al luogo di consegna scelto dal cliente).

Ma se l’obiettivo
è quello di creare un passaggio non diretto all’utente finale,
ma ad altri rivenditori, i siti in questione sono per forza altri. A cominciare
da quello dei vari distributori per arrivare a un portale come quello
di MallTeam (www.mallteam.it)
gestito da AllTeam, realtà che, oltre ad avere attivato un proprio
programma di affiliazioni con TradeDoubler, non si rivolge solo agli utenti
finali, ma fa anche B2b con partner che abbiano come oggetto sociale la
vendita di prodotti informatici.

L’e-commerce b2b per la fidelizzazione
Anche Videodigit (www.videodigit.it)
ha in home page un pulsante rivenditori: l’accesso all’area è gratuito,
ma per mantenerlo è necessario acquistare merce per un importo
superiore ai 2mila euro ogni due mesi dal rilascio della password. L’offerta,
oltre a un catalogo di più di 5.000 articoli e aggiornamenti segnalati
da newsletter settimanali, comprende sconti e agevolazioni nei pagamenti
che variano a seconda del fatturato del cliente: «Puntiamo a
fidelizzare il rivenditore più che al guadagno sulle singole vendite»

dice un portavoce del’azienda. E in tale ottica qui è possibile
acquistare singole unità di prodotti che altri rivenditori offrono
solo in grandi quantitativi.

E ancora, Aginformpc (www.aginformpc.it) ha offerte per quei rivenditori la cui attività
principale, da visura camerale, sia la vendita di personal computer, periferiche
e accessori, e sia pubblicizzata da un sito aziendale e le cui vendite
avvengano in un locale adibito a negozio aperto al pubblico.
Gli sconti applicati variano dal 5 all’ 8-10%, a seconda del tipo di prodotto,
del volume dell’ordine e del fatturato medio del cliente.

Il portale,
come dice Alessandro Ginotta, numero uno di Aginformpc,
ha registrato a giugno un incremento del fatturato del 110% rispetto al
primo semestre dell’anno scorso, ha allargato la propria base dei clienti
e il catalogo di prodotti, e ha aperto una nuova divisione intesa a interfacciarsi
con le piccole e medie imprese. E ha allo studio un progetto di franchising
per un numero selezionato di clienti, che prevede la concessione del marchio
e specifiche agevolazioni, e in futuro dilazioni nei pagamenti da concordare
in fase di contratto.

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