Rhel 5 spiegato

Red Hat illustra all’Italia il senso del nuovo Linux Enterprise. E della virtualizzazione, del middleware, delle Soa.

Prodotti che vogliono trasformarsi in strategia. Questo è il significato che Red Hat attribuisce al recente lancio di Enterprise Linux V5 (dopo due anni di lavoro) e di JBoss Enterprise Middleware.

Per la società, infatti, la tecnologia continua a rappresentare uno dei pilastri su cui poggiare il proprio orientamento per i prossimi dodici mesi, insieme all’interazione con i clienti e al rafforzamento del legame con i partner.

Se in quest’ultimo caso, l’obiettivo è di creare a breve una federazione che vedrà il proprio fulcro nel portale Red Hat Exchange, per la ricerca, l’acquisto, il fulfillment online e il supporto di application stack open source o commerciali, dal punto di vista dell’architettura, per quanto riguarda Red Hat Enterprise Linux V5 (Rhel 5) è stata introdotta la virtualizzazione e sono stati definiti due soli kit, a differenza dei tre del passato: Desktop, per la produttività degli utenti, e Application Platform, per implementazioni server mission critical.

«L’intenzione – ha spiegato Gianni Anguiletti, country sales manager di Red Hat in Italia – è stata quella di andare incontro alle esigenze dei clienti che richiedevano una maggiore semplificazione della tecnologia, per risolvere in maniera efficace i problemi di business».

E solo al lato business si interessa Red Hat: «non siamo ancora pronti per il mercato consumer – dice Anguiletti – almeno per ora».

La società è, invece, pronta per le Soa, intendendo JBoss Enterprise Middleware la suite per la realizzazione di architetture orientate ai servizi. Le iniziative di Red Hat, comunque, vanno anche in direzione della facilitazione contrattuale, e a questo si ascrive la riduzione della bozza di Sla dalle nove pagine del passato all’unica del presente, con chiara indicazione degli aspetti supportati.

Altra mossa è la creazione del Cooperative Resolution Center, che intende supportare i clienti indipendentemente dal fatto che le problematiche infrastrutturali siano relative alla tecnologia Red Hat o a soluzioni di partner. Un ulteriore avvicinamento sta nell’intenzione di investire, almeno in Italia, sul canale (attualmente composto da 2 master distributor, 9 advanced business partner e 25 ready partner, per una quota di fatturato pari a circa il 50%), al fine di migliorare la copertura applicativa e territoriale.

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