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Retail digitale, i trend del 2018

Il 2017 è stato un anno particolarmente turbolento per i retail player tradizionali. Con la crescente offensiva di Amazon e Alibaba e la nascita di nuovi marchi in grado di attrarre direttamente i consumatori, i retailer classici hanno cercato di reagire.

Hanno realizzato partnership con startup, investito in tecnologia e logistica e rivisto l’organizzazione. Cosa succederà nel 2018? Ecco qualche ipotesi.

Personalizzazione con intelligenza artificiale

L’uso di algoritmi di apprendimento automatico diventerà sempre più diffuso nel commercio al dettaglio. Gli algoritmi di intelligenza artificiale e, in particolare, gli algoritmi di apprendimento profondo consentiranno ai rivenditori di conoscere meglio i propri clienti e quindi di offrire loro le offerte più pertinenti, sia in termini di messaggio che di prodotto.

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Gdpr come leva per il retail

L’intelligenza artificiale è l’elaborazione dati. Tuttavia, il regolamento UE sulla protezione dei dati, GDPR, entrerà in vigore il prossimo maggio. Secondo alcuni è possibile trasformare questo provvedimento in un momento positivo per il settore. Esiste una questione di trasparenza sulla Gdpr e le aziende devono essere in grado di spiegare perché perché stanno raccogliendo queste informazioni, cosa ne faranno. Bisogna dimostrare il valore di questi dati e i vantaggi per il consumatore.

Emerge il commercio conversazionale

Il commercio vocale sarà una delle sfide principali per il 2018. Questa tendenza sarà favorita dall’avvento di assistenti vocali come Google Home e Amazon Echo, ma conterà anche la ricerca vocale mobile. Alcune aziende francesi hanno già affrontato il tema, come Monoprix, che ha lanciato un’applicazione su Google Home permettendo ai clienti di dettare la propria lista della spesa. Lo sviluppo del commercio vocale solleva soprattutto la questione del controllo delle interfacce. Le nuove interfacce dovrebbero diventare più importanti negli acquisti di base, come ad esempio il rinnovo del dentifricio o del detersivo per piatti.

La scelta si restringe

In generale, vi è una riduzione della fornitura di prodotti. Questa tendenza è trainata principalmente dai marchi digital native verticali. Aumentare la scelta però non significa necessariamente aumentare il valore per l’utente. Può anche essere fonte di stress. Non è impossibile che questo movimento possa portare a una sorta di dicotomia in cui da un lato ci sono prodotti per i quali abbiamo bisogno di una certa scelta e dall’altro dove è sufficiente un buon prodotto al giusto prezzo.

Pagamenti invisibili

Il pagamento mobile è ampiamente sviluppato in Cina, non vi è alcun motivo per cui non dovrebbe svilupparsi anche in Europa. Maggiore è l’offerta, maggiore sarà la sua diffusione. Un sacco di negozi fisici si sono resi conto che l’esperienza di pagamento era terribile nei negozi e che non era più possibile richiedere ai clienti di aspettare 15 minuti per pagare. Molte start-up e big dell’hi tech lavorano oggi su questi temi.

Consegne premium

Nei prossimi mesi le offerte in consegna aumenteranno. Questa tendenza si riscontra, ad esempio, a Zalando. In Belgio, l’e-merchant per la consegna verifica dove si trova il cliente: ad esempio, davanti all’uscita dalla scuola. A Parigi e nei sobborghi, Zalando ha costituito una partnership con lo start-up Stuart per la gestione dei resi. È un corriere che si reca a casa del cliente per ritirare il pacco da restituire in uno slot di 15 minuti.

Robotizzazione del magazzino

Per far fronte all’aumento della loro attività di e-commerce e per soddisfare le aspettative sempre più esigenti dei consumatori, i dettaglianti e gli e-tailer stanno investendo nella logistica. Per aumentare la produttività, sempre più persone scelgono la robotizzazione. È il caso di Groupe Casino che utilizzerà la piattaforma logistica e il software proprietario della British Ocado, re dell’automazione nell’e-commerce alimentare..

Realtà aumentata e virtuale

Sempre più retailer hanno lanciato applicazioni di realtà aumentata per consentire agli utenti di visualizzare l’aspetto di un mobile nella loro casa. Grazie ai progressi tecnologici apportati da Apple e Google (molte applicazioni mobili si basano su ARkit, la piattaforma di realtà aumentata di Apple), queste soluzioni diventano pratiche e attuali. Sul versante della realtà virtuale, mentre molte iniziative retail sono ancora basate sul semplice effetto Wow, altre forniscono un reale valore aggiunto. Questo è il caso dell’esperienza di Decathlon con il camper, che consente ai clienti di accedere ad una gamma più ampia di tende in uno spazio limitato. Questi pochi buoni esempi dovrebbero aprire la strada per il prossimo anno.

Saper raccontare una storia

I contenuti sono diventati un elemento chiave della strategia dei marchi, che ora hanno la capacità di rivolgersi direttamente ai consumatori. Tuttavia, questi ultimi non dovrebbero semplicemente produrre contenuti, ma articolarli attorno a una linea editoriale strutturata. Per questo bisogna redigere calendari editoriali come si fosse in una redazione. E, dato che sempre più distributori lavorano con le agenzie per la produzione di contenuti, alcuni vorrebbero internalizzare queste risorse.

Acquisizioni e partnership

Il 2017 è stato caratterizzato da una serie di acquisizioni. Questa convergenza tra fisica e online continuerà nel 2018 sotto forma di acquisizioni o partnership, riflettendo l’alleanza strategica formatasi tra Alibaba e Auchan in Cina.

 

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