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Reply, la digital transformation cambia il modo di lavorare

È una lettura a tutto tondo dell’evoluzione della digital transformation quella che fanno Tatiana e Filippo Rizzante, rispettivamente Ceo e Cto di Reply.

La base di questa analisi sono i quattro grandi temi che caratterizzano l’evoluzione tecnologica: customer experience, IoT, intelligenza artificiale e blockchain. Ce ne sarebbe anche un quinto, il cloud, che però ormai è all’interno ogni soluzione e quindi si può considerare che ne sia parte integrante.

Sono temi ben definiti, ma che presentano molteplici sfaccettature. Questo ha portato alla creazione di “un mondo delle tecnologie estremamente frammentato, cui è corrisposta una nuova offerta di microservizi, che sono per loro natura molto frammentati e che sono indirizzati sia alle aziende sia al consumatore finale” ha sottolineato Tatiana Rizzante.

E il modello del gruppo torinese, che si basa su un insieme di aziende specializzate, bene si presta ad affrontare questo mercato perché “permette quell’agilità necessaria ad affrontare la dinamica dell’innovazione. In un panorama così frammentato non è più possibile muoversi ragionando per silos, ma si deve gestire la complessità agendo in modo orchestrato e apportando valore”.

tatiana rizzante Reply
Tatiana Rizzante, ceo di Reply

Un valore che deriva anche dalla capacità di adeguarsi alle nuove richieste in modo rapido e con le giuste competenze. Competenze che se non si hanno in casa si possono anche “acquisire”.

E le acquisizioni stanno giocando un ruolo fondamentale nella strategia di Reply: “Con la recente acquisizione di Valorem negli Stati Uniti abbiamo esteso la nostra presenza anche al mercato americano. Tuttavia, il nostro focus rimane la crescita in Europa, secondo una logica di startup nei vari Paesi” ha precisato Tatiana Rizzante.

Grazie all’acquisizione di Valorem, il Gruppo Reply opera oggi in 12 nazioni, ma l’Italia rimane ancora il punto di riferimento. Come detto da Tatiana Rizzante, sempre più importanza assumono le startup attraverso le quali Reply “sta finendo la copertura del cloud computing ed e-commerce in Germania e in UK” inserendo i tasselli che le mancavano. Gli ambiti in cui la società è particolarmente attiva tramite le acquisizioni di startup sono blockchain, Industry 4.0, IoT, oggetti connessi, robotica e business consulting. A breve arriverà anche l’ufficializzazione dell’acquisizione della tedesca Cspi (manca il benestare dell’antitrust), che opera nel mondo della sicurezza.

Dall’agritech al biotech, dalla finance al food

Reply ha mostrato alcuni dei progetti sviluppati proprio dalle startup che sono parte del gruppo. Esempi in questo senso riguardano il controllo da remoto dei malati da parte di medici o strutture ospedaliere, sistemi per il monitoraggio della temperatura di conservazione degli alimenti in tutta la catena della logistica, l’alimentazione automatizzata dei pesci negli allevamenti, algoritmi smart per campagne di data driven marketing.

C’è anche il robottino Pepper, cui è stato fornito l’aspetto di un ragazzino per facilitare il contatto con le persone e per il quale si profila un ruolo importante nell’aiutare ad affrontare diverse situazioni della quotidianità.

Rizzante Filippo CTO Reply
Rizzante Filippo CTO Reply

In tutto questo il ruolo di Reply è di abilitatore della tecnologia. Come ha sostenuto Filippo Rizzante, “Reply si concentra sull’ultimo miglio, quello più faticoso per tradurre l’innovazione in realtà”. Quell’ultimo miglio che rappresenta il modo di portare la tecnologia a chi poi la userà.

Agli ingegneri di Reply spetta quindi il compito di gestire un rapporto non certo facile come quello tra uomo e macchina, un rapporto molto pervasivo perché, come mostrano gli esempi riportati sopra, ormai la tecnologia è presente negli ambiti più disparati. E il suo utilizzo deve essere sempre più semplice e sempre meno vincolante. Secondo Filippo Rizzante, bisogna reinterpretare il concetto di interfaccia “ragionando sempre di più su processi sia di tipo tecnologico sia di tipo cognitivo”. In sostanza, nel futuro, molto probabilmente prossimo, dialogheremo che le macchine in un modo che fino a poco temo fa definivamo fantascientifico.

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