Ifm “attinge” dai poli di Genova e Catania
Dicembre 2007
Avvezza alle partnership universitarie è anche Ifm Infomaster, realtà genovese che come core business ha la ricerca di nuove tecnologie per i call e contact center e che è cresciuta tramite partecipazioni mirate, come quella nell’ambiente di sviluppo Web based e object oriented di Revos Italia o nella start up torinese Nextup, creata per offrire servizi di call center per conto terzi.
«Grazie al polo universitario di Genova – spiega Roberto Tedone, corporate & consulting director di Ifm Infomaster – reperiamo eccellenza, innovazione e quell’up to date che ci permette di cogliere nuove esigenze». Ne è un esempio l’ambito della videosorveglianza attiva nella quale Ifm è entrata grazie all’acquisizione della maggioranza di Scalab New Technology, azienda d’ingegneria per l’intelligenza multisensoriale, nata nel 2000 da uno spin off di un gruppo di ricercatori della Facoltà d’ingegneria dell’Università di Genova. Proprio Scalab ha realizzato un sistema modulare di videosorveglianza digitale che applica sofisticati algoritmi di riconoscimento degli eventi.
«Quella con Genova, dove ci vengono segnalati i “cervelli” più brillanti – conclude Tedone -, è una collaborazione che abbiamo esteso anche al polo di Catania, dove il mercato del lavoro è economicamente ancora più interessante».
Tecnologie per discriminare il falso allarme
L’integrazione delle tecnologie Scalab con i sistemi di contact center, videocomunicazione e workflow di Ifm ha portato alla creazione di Sentinel. Prima di una nuova categoria di applicazioni (gli Event management center che permettono di gestire in maniera evoluta gli eventi e le azioni conseguenti a un allarme rilevato), la soluzione consente di definire i processi di gestione, distribuire la conoscenza degli avvenimenti e le informazioni multimediali a essi correlate. Il che apre a un mondo di applicazioni, come la sorveglianza di grandi spazi pubblici, ma anche il monitoraggio di anziani, disabili e malati domiciliari. In questo caso, l’elemento intelligente diventa la discriminante del falso allarme per redimere le priorità d’intervento.





