A me gli occhi

Sr Labs e la tecnologia eye tracking

Dicembre 2007

In casa della milanese Sr Labs, l’eye tracking è tenuto “sott’occhio”. Obiettivo: ridurre il digital divide che, di fatto, esclude dall’utilizzo dell’informatica una grande fetta della popolazione. Sr Labs dai laboratori di ricerca entra nel commercio nel 2003, grazie alla partecipazione in azienda di partner industriali e a un’idea innovativa che «ci ha portato a lavorare con 20 persone, fatturare circa 2 milioni di euro e porre un’attenzione costante a ricerca e sviluppo» spiega uno dei due soci fondatori e vice presidente Gianluca Dal Lago.

Sr Labs propone, dunque, una serie di servizi indirizzati al mercato dell’advertising, per esempio, per il quale è importante capire in che modo le persone percepiscono un brand o cosa guardano di una campagna pubblicitaria, oltre a offrire alcuni prodotti.
Si tratta di Eye-tracker, Pro Be e Desktop Touch che trovano spazio presso associazioni, ospedali, centri di ricerca, nell’ambito medico in genere. Gli interessati sono i diversamente abili (che in Italia sono circa 3 milioni di individui e il 3% della popolazione europea, secondo Eurostat) e gli anziani. Si calcola che gli over 65 nel nostro Paese raggiungano quasi il 20% della popolazione, e il 15% in Europa, sempre secondo Eurostat, e oltre l’80% di questa larga fetta di popolazione non è capace di utilizzare un computer. «Per Pro Be, un comunicatore resistente alla caduta e all’acqua – conclude Dal Lago -, abbiamo un accordo con Philips per proporlo al mercato prosumer».

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