Quando Windows incontra «gli altri»

Accordo tecnologico JBoss e Microsoft. Non è roba da “diavolo e acquasanta”, ma realismo industriale.

A Microsoft piace JBoss. Lo testimonia il recente accordo che le due società hanno stretto per trovare il modo di migliorare le performance dei prodotti creati dalla società retta da Marc Fleury con quelli della casa di Redmond.


C’è però che, lo ricordiamo, JBoss propone le proprie soluzioni (una fra tutte, l’application server Java) con licenza opensource, la Gnu Public License e, soprattutto, poggia su una piattaforma architetturale antitetica a quella di Microsoft. J2Ee contro .Net, insomma.


Lo stupore può continuare se si considera che il responsabile delle piattaforme tecnologiche di Microsoft, Bill Hilf, pare essersi augurato, in un contesto pubblico, il successo di JBoss.


Però la motivazione fornita da Hilf, chiarisce: JBoss ha un modello di business alternativo al nostro e se aumenta la propria penetrazione su ambienti Windows è una buona cosa.


Insomma, la chiave di lettura dell’accordo tecnologico sarebbe: se non si può entrare da una porta, proviamo dall’altra.


L’accordo prevede che Microsoft fornisca ai tecnici di JBoss il supporto per lo sviluppo di software che faccia si che incontri i requisiti per lavorare con Active Directory, Sql Server, Mom e i web service basati su .Net.


Tradotto sul campo, l’accordo fra le due società dovrebbe rassicurare i Cio che una soluzione JBoss possa essere adattata all’infrastruttura tecnologia senza il timore che poi non si interfacci con i sistemi Windows, generalmente presenti in qualsiasi azienda.


Quanto a come si è giunti all’accordo, lo svela Marc Fleury alla stampa americana: un anno e mezzo di colloqui, utili a trovare la strada giusta per collaborare, tenendo conto che la sua società partiva da una doppia posizione di svantaggio (Java e opensource). Ma, realisticamente, Fleury riconosce che i suoi clienti (come quasi tutti nel mondo) utilizzano sistemi Windows. Pertanto sarebbe stato improduttivamente snobistico non interessarsi della coesistenza fra i propri applicativi con quelli di Microsoft.
Il che, sul piano della competizione, per JBoss non cambia nulla. I rivali erano e rimangono Ibm e Bea, con Oracle, Sun e Red Hat a seguire.

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