Puntare su dispositivi affidabili e performanti

Come va lo storage? Le sensazioni degli operatori del settore non sono unanimi. Tre dei cinque protagonisti del settore che abbiamo interpellato (Hitachi Data Systems, Ibm e Sun Microsystems) alla nostra domanda sono stati concordi nel rispondere, anch …

Come va lo storage? Le sensazioni degli operatori del settore non sono unanimi. Tre dei cinque protagonisti del settore che abbiamo interpellato (Hitachi Data Systems, Ibm e Sun Microsystems) alla nostra domanda sono stati concordi nel rispondere, anche se in modo non omogeneo, che l’andamento del business nella prima parte dell’anno è stato positivo.
Sun Microsystems dichiara per l’Italia una crescita del 40% nel primo semestre del loro anno fiscale 2008 (che corrisponde al secondo semestre solare del 2007). Ibm nel primo trimestre 2008 ha messo a segno nel mondo un +10%. In l’Italia la società, secondo Idc, è al primo posto sia per il segmento dei disk storage esterni sia per i nastri, ma sono dati che si riferiscono al 2007. Hds non fornisce cifre precise ma dichiara per l’Italia una crescita a due cifre. Hp non ci ha fornito alcun dato, perché per politica aziendale non li comunica. In controtendenza (lieve) la risposta di Renato Simone, direttore marketing di Emc, che nel primo trimestre ha denunciato un leggero calo dei risultati rispetto al corrispondente periodo del 2007.

Virtualizzazione e thin provisioning ma non solo

Sulle ragioni che stanno alla base degli investimenti in storage, i nostri intervistati sono abbastanza concordi, visto che tutti indicano tra le più importanti la necessità di consolidare le infrastrutture con la virtualizzazione, tecnologia che permette di integrare in un unico ambiente risorse eterogenee e di ottimizzarne l’utilizzo, in particolare nella realizzazione delle soluzioni di business continuity e disaster recovery, riducendo il Tco e ottenendo alla fine, come bonus sempre più apprezzato, un ambiente più green. Questa è la posizione in particolare di Vincenzo Matteo, Storage Practice manager di Sun Microsystems Italia che ha ottenuto i risultati prima citati grazie al successo riscontrato dalla sua offerta di storage di fascia alta, dalla Virtual tape library (Vtl) con de-duplicazione e dalle librerie robotiche a nastri ad essa integrate.

Per Roberto Salucci, Solutions Consultant di Hitachi Data Systems c’è dell’altro oltre alla virtualizzazione: «Non bisogna dimenticare la tecnologia abilitante per realizzare gli ambienti virtualizzati ossia il thin provisioning, una funzionalità che permette di separare completamente l’allocazione della memoria dal suo utilizzo fisico, liberando gli It manager da vincoli legati alla spazio disponibile sulle singole risorse». Proprio per la necessità di coniugare virtualizzazione e thin provisioning Salucci cita le Services oriented storage solutions (Soss) come uno dei fattori di successo di Hitachi Data Systems, insieme alle soluzioni di file system (Hnas, Hcao, Vtl) e di virtualizzazione (Usp V e Usp Vm) e ai pacchetti software HiCommand e Storage Area Management presentati come strumenti per semplificare e ridurre il costo di gestione di ambienti di storage complessi. Una grande attenzione da parte dei clienti al Roi è sottolineata anche da Emc: «Il ritorno degli investimenti deve essere misurabile – sottolinea Simone – e generare un breakeven entro 18 mesi». E ovviamente Simone non può che concordare sull’importanza della virtualizzazione, visto che Emc controlla uno dei protagonisti di questo mercato, Vmware.

Anche Vittorio Sanvito, Product marketing manager StorageWorks Division, Hp Italiana mette la virtualizzazione al terzo posto, superata dalla riduzione del Tco e dal consolidamento/semplificazione delle infrastrutture multivendor. In particolare, dichiara Sanvito: «Le aziende chiedono sempre più dispositivi affidabili e altamente performanti in grado di ridurre i tempi di ricerca e di backup».

Infine Sergio Resch, System Storage Platform advocate di Ibm Italia, ritiene che l’esigenza più sentita da parte delle aziende sia la semplificazione strutturale e concorda nell’indicare nella virtualizzazione uno degli strumenti principali per realizzarla. Subito dopo, in ordine di importanza, vengono, secondo Resch, il miglioramento della continuità operativa e una più efficiente gestione delle informazioni durante il loro ciclo di vita. A queste esigenze Ibm risponde con la sua offerta storage della famiglia Ds che indirizza ogni tipo di azienda, dalle piccole imprese fino al segmento enterprise, con i nastri della famiglia Ts che hanno fatto registrare la crescita maggiore di tutte le soluzioni Ibm con un +18%, e con la N series in grado di far confluire in un unico sistema storage di tipo Nas, San, iScsi e lo storage normalmente usato per la compliance. Senza dimenticare l’offerta software di Ibm in grado di virtualizzare e meglio gestire infrastrutture storage anche eterogenee.
Ma perché il mercato è in crescita? Perché, osserva Matteo di Sun Microsystems, «non notiamo aree di industria poco inclini agli investimenti storage, anche se i segmenti più attivi sono finance e utility. Per quanto riguarda invece la tipologia, la domanda viene soprattutto dalle medie imprese». Anche per Emc finance e utility sono tra i mercati più attivi, insieme alle telecomunicazioni. Hp invece rileva un particolare interesse da parte delle aziende di grandi dimensioni in settori quali industria, sicurezza, sorveglianza in ambito sanità e ricerca genetica, oltre alle aziende attive nel mondo digital media e internet attente alle soluzioni storage file based.

Anche Resch di Ibm nota come l’interesse alle soluzioni storage avanzate si stia diffondendo in tutti i settori d’industria, con l’eccezione della Pubblica amministrazione, anche in aziende medio piccole, mentre Hds vede prevalenti finanza e telecomunicazioni e la Pubblica amministrazione locale come fanalino di coda.

Come gestire una massa crescente di informazioni

Tra le tecnologie dell’area storage quali sono quelle sotto il fuoco dei riflettori? «Quelle che consentono di ottimizzare le risorse esistenti, controllando al tempo stesso i costi di gestione» risponde Salucci di Hds. È proprio in quest’ottica che Sun Microsystems mette al primo posto tra le tecnologie più d’attualità il thin provisioning: «È fondamentale perché permette di assegnare virtualmente, già da oggi, tutto lo spazio necessario alle applicazioni per memorizzare i dati dei prossimi 5-10 anni, acquistando solo la quantità necessaria per i primi 6 mesi e garantendosi nel tempo il miglior prezzo di acquisto, senza spese legate a future riconfigurazioni – sottolinea Matteo -. Ma non bisogna dimenticare un’altra esigenza fondamentale, quella di poter rileggere i dati archiviati a distanza di decenni. La soluzione a questo problema verrà dalle community open source, che Sun supporta con grande determinazione. E i risultati si vedono: lo standard open Zfs è già oggi uno standard de facto».

Resch di Ibm vede la ricerca storage focalizzata al raggiungimento di migliorie diffuse in un panorama molto ampio. «Essendo inarrestabile la crescita della quantità di informazioni che una azienda deve gestire, l’obiettivo della ricerca deve essere individuare soluzioni per gestire di più con meno risorse, senza penalizzare le prestazioni. Oltre alla virtualizzazione, si punterà alla deduplica dei dati, alla possibilità di realizzare copie “space efficient” e incrementali, ad avere volumi dinamici e thin provisioning e tuning automatico».

Passando dalla teoria delle tendenze alla pratica dei più recenti annunci, Hds ha puntato sulle soluzioni Nas (Networked attached storage) per le medie imprese, come quella battezzata Essential Nas Platform, o, per le imprese ancora più piccole, sul sistema Simple Modular Storage 100, oltre che sulle soluzioni di virtualizzazione con tre appliance Vtl (Virtual tape library).

Alla continua ricerca di migliori prestazioni, Emc ha inserito la tecnologia Flash nelle sue unità high-end Symmetrix (“Siamo stati i primi a farlo” sottolinea Simone) il che ha ridotto di 10 volte i tempi di risposta. La società di Hopkinton, Massachusetts, ha anche lanciato una nuova versione della piattaforma Documentum, soluzioni di Virtual provisioning e diverse integrazioni dei prodotti della controllata Vmware. Tra le linee di maggior successo Simone cita Clariion, Centera e Rainfinity per la virtualizzazione di Nas eterogenee. «Ma nel mercato enterprise, il 100% delle attività commerciali è basata sulla vendita di soluzioni che sempre prevedono una componente di servizi – commenta Simone -. Questi possono partire dal semplice assessment per estendersi verso la consulenza per poi sfociare nell’implementation e nei managed service. La continua e sistematica richiesta di allineamento business/It implica la capacità del vendor di capire le tematiche aziendali del cliente per poter proporre soluzioni che siano di business ancor prima che informatiche. Quasi sempre questo approccio porta a progetti di “transformation” che vedono nei servizi una componente imprescindibile».

Sun ha concretizzato il suo approccio al thin provisioning con la sua soluzione Sun StorageTek ST9990V, lanciata recentemente mentre, sul fronte dei nastri, la tecnologia di punta si chiama Any Slot Any Drive, che fornisce la capacità di alloggiare, senza limitazioni, nastri di fascia media ad alta capacità o infine ad accesso veloce, presente, ad esempio, nell’unità Sun StorageTek SL3000.

I recenti annunci di Ibm hanno riguardato il mercato entry (serie Ds 3000 e nuove unità a nastro della famiglia Ts), dischi fino a 1 Tb di capacità, crittografia integrata nelle unità nastro e soluzioni a elevata automazione con visione sistemica, comprendente cioè sia i server che lo storage e la rete, per migliorare la continuità operativa delle infrastrutture critiche. Quanto alla virtualizzazione, l’offerta di storage ora copre, oltre i sistemi a disco in San e le librerie a nastro (sia per ambienti mainframe che distribuiti), anche i file system distribuiti con Vfm (Virtual file manager).

Hp negli ultimi tempi ha puntato molto sulla crittografia, ad esempio con Hp Secure Advantage, un componente aggiuntivo che consente la crittografia automatica dei dati immagazzinati su unità a nastro e in librerie a nastro virtuale oltre a un kit per la crittografia per consentire a piccole e medie aziende di proteggere i dati archiviati sulle librerie Hp StorageWorks 1/8 G2 Tape Autoloader e Msl Tape con tecnologia Lto-4.

Hp ha poi introdotto Hp StorageWorks 2000 Modular Smart Array, un disk array entry-level con caratteristiche di classe enterprise, Hp StorageWorks Aio (All-in-one) e Hp StorageWorks D2d Backup System.

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