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PTC vuol essere la casa dell’IOT

La convergenza fisico-digitale è un momento di svolta in cui anche le aziende manifatturiere italiane possono trarre un beneficio di business e l’IOT è nel loro destino.

Lo sostiene Stefano Rinaldi, senior VP western Europe di PTC, società che è partita dal digitale, con il CAD, Creo (una volta, quando la società si chiamava Parametric Technologies, il brand era Pro Engineer) e il PLM, windchill.

Stefano Rinaldi, senior VP western Europe di Ptc
Stefano Rinaldi, senior VP western Europe di Ptc

Ora approda al mondo nel fisico con le funzioni di stampa 3D inserite in Creo 4.0, con thingworx per lo smart manufacturing (si parla quindi di Industria 4.0), con IOT e analytics, grazie alla sensoristica. Per la realtà aumentata e realtà virtuale la piattaforma di lavoro è Vuforia.
Con queste applicazioni la società punta ad agire diversamente sui livelli di servizio, abitlitando manutenzioni correttive e predittive. In sostanza il servizio da problema diventa un’opportunità di business, ha sottolineato Rinaldi.
Per PTC, quindi, fare IOT vuol dire engineering, manufacturing e anche servizio.

Il nuovo piano industriale di PTC prevede un corposo investimento in innovazione, per continuare a essere il primo riferimento del mondo IOT, che secondo BCC Research vale 221 milioni di dollari, per IOT Analytics ne vale 298 milioni, e in entrambi i casi pct detiene la maggior quota di mercato (27% e 18%).

La società testimonia che il modello a sottoscrizione adottato in tutto il mondo per il consumo del proprio software, ha vinto: se era al 17% delle licenze nell’anno fiscale 2015, è passato al 56% nel 2016, è del 65% nell’anno fiscale 2017 e arriverà all’85%, si stima, nel 2018.

In Italia la società cresce in doppia cifra da quattro anni, sia in ambito CAD, sia PLM. È il Plm che dovrà sostenere la crescita in ambito IOT. Oggi in Italia il rapporto è 35-65, ma le proporzioni, sostiene Rinaldi, dovranno cambiare.

Fare l’IOT con il software

E se le buzzword, come ha detto Paolo Delnevo, VP sales Italia e Svizzera oggi sono industria 4.0, Made in China 2025, industrial Internet of things e quarta rivoluzione industriale, PTC Navigate diventa la soluzione che consente di portare le informazioni di prodotto a tutta l’azienda.

In 9 mesi, come illustrato dal director presales Fabrizio Ferro, ha venduto 70mila licenze.
Il concetto di Navigate è che le informazioni di prodotto, provenienti da diversi sistemi aziendali devono essere date a molte più persone in azienda. La soluzione trovata da ptc è farle fruire in modalità self, con la logica delle app che danno accesso alle info sulla base del ruolo. E ovviamente sono isponibili anche da mobile.

Il PLM Windchill 11 è cresciuto del 29% nel 2016. Ora integra la realtà aumentata e punta a diventare una singola fonte per i processi di digital manufacturing. Il Plm del futuro dovrà infatti valorizzare gli investimenti fatti, consentendo di vedere informazioni in casa e quelle fuori azienda e lo farà con le tecnologie di integrazione e data access di Thingworx.

Operazioni booleane con Ptc Creo
Operazioni booleane con Ptc Creo

Progettare per l’IOT e l’additive manufacturing

Il CAD, Creo, cresce del 12%. Con la versione 4.0 si apre alla produttività: consente di progettare in funzione della connettività (per i sensori), di creare realtà aumentata,di fare  design per additive manufacturing.
Il concetto è che fino a ieri l’additive manufacturing era per i prototipi. Il processo per arrivare alla stampa era troppo frammentato con formati differenti, per poi riportare il file nel CAD.
Creo 4.0 porta invece tutte le funzioni dentro la piattaforma.
Il design per la stampa 3D viene fatto con oggetti parametrici, dentro il sistema CAD.
E beneficia delle novità in fatto di IOT e AR/VR, per fare review veloci.

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