Propositivi, non pietisti in un Sistema Italia che non c’è

Disilluso dal ruolo delle Istituzioni, Maurizio Cuzari invita a non aspettare che siano i governi a far succedere le cose

Il dialogo con le Istituzioni? Non è difficile, è inutile”. Fuori dai denti, Maurizio Cuzari trattiene ben poco e invita gli operatori convenuti a Ict Trade a “non aspettare che siano i governi a far succedere le cose”. Quegli stessi governi che – viene ricordato – solo per citare le principali infrastrutture del nostro Paese, impiegano 12 anni per rifare un’autostrada, ne spendono 4 per aggiungere una corsia e 27 per far partire i lavori di una variante cruciale come la Pedemontana. “Sapete perché il Pubblico non investe in Ict – riprende provocatorio Cuzari rivolgendosi agli astanti -? Perché non ha nessun interesse a farlo e continua a seguire quel principio gattopardiano del cambiare tutto per non cambiare niente”.

Sarà stato, allora, felice l’amministratore delegato di Sirmi ascoltando l’intervento di Diego Carrara, assessore alle Attività produttive della Provincia di Ferrara, pronto e agguerrito nel dimostrare che “almeno in Emilia Romagna, la Pa compie investimenti di sistema anche per far crescere il business delle imprese”. Il riferimento è a quel progetto Lepida già presentato da Gaudenzio Garavini, direttore generale Organizzazione, personale, sistemi informativi e telematici, e partito con l’intento di rispondere al fabbisogno del sistema sanitario che pesa per l’80% sul bilancio della Regione.

La dimostrazione del contrario di quel che ha affermato Cuzari – spiega Carrara – è che abbiamo in corso la creazione di dorsali che, una volta completate, permetteranno di far dialogare tramite collegamento a banda larga la nostra Regione dal comune di Bondeno a quello di Comacchio”.

Tradotto in numeri, parliamo di 239 km di rete per un totale di fibra che supera i 24mila chilometri e raggiunge quasi i 15 milioni di euro in termini di patrimonio investito fra collettività, privato e fondi europei.
Riusciranno le imprese – si chiede un po’ provocatorio Carrara – a sfruttare questa incredibile infrastruttura che il pubblico ha realizzato e si impegna a consegnare alla fine di quest’anno?

Già, perché se il comune di Ferrara si sta muovendo verso soluzioni di telemedicina, teleassistenza e telecompagnia per la domiciliarità delle cure in risposta a un allungamento della vita sempre più evidente, la ricerca è di interlocutori tecnologici “in grado di dare una risposta ai bisogni emergenti che possono generare nuovo business. Come ente pubblico – conclude Carrara – noi ci siamo dati una serie di obiettivi per rispondere alle esigenze di una popolazione che sta cambiando. Ora vorremmo che anche le aziende dessero il loro contributo”.

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