Profondo rosso per l’It, ma le Tlc vedono rosa

I dati del primo semestre 2003 del mercato Ict in Italia, elaborati da Assinform/NetConsulting evidenziano una crescita del 3,2% del settore Tlc e un pesante -4,4% dell’It.

23 settembre 2003 Se dal punto di vista tecnologico Tlc e It tendono a convergere, a livello di mercato i due settori sembrano aver preso direzioni e logiche di crescita divergenti. È questa una prima riflessione che viene spontanea osservando i risultati del primo semestre 2003 presentati da Assinform (l’Associazione delle maggiori società dell’Ict) ed elaborati come di consueto da NetConsulting.

Le Tlc riprendono la corsa (+3,2% sullo stesso periodo del 2002) avendo raggiunto 20,580 miliardi di euro, mentre l’It, a quota 9,664 miliardi, sprofonda ai minimi storici e a un “orrendo -4,4%” come si è espresso Giulio Koch, presidente di Assinform nel commentare i dati. “Quello delle Tlc – ha affermato – è un settore che si rivolge alla massa e risente meno della crisi generale dell’economia. L’It è un mercato ristretto, per l’80% movimentato da 20mila aziende, mentre la restante quota è divisa tra 4 milioni di piccole realtà, che in media spendono nelle tecnologie mille euro a testa. La ripresa delle Tlc è un fatto positivo, ma il forte calo dell’It significa che il Paese ha smesso di investire nell’innovazione, il che equivale a disinvestire nel futuro”. In generale, come ha ancora sottolineato Koch, è anche in atto “un forte calo degli investimenti nei servizi, il che ha innescato una incredibile guerra dei prezzi presso le società del settore, che come conseguenza ha portato a un calo della qualità. La stessa Consip ha basato le sue scelte per la Pubblica amministrazione sul parametro del prezzo, con il risultato che i suoi clienti sono insoddisfatti. La preoccupazione è che questo modello diventi pervasivo nel Sistema Paese”.

Secondo, Giancarlo Capitani, responsabile di NetConsulting, la lettura dei dati del primo semestre va valutata nel suo complesso per cercare di capire gli elementi positivi che qua e là emergono. Mentre le Tlc hanno ripreso una crescita che sarà stabile nel tempo, l’It è entrata in una fase di turbolenza dovuta a un raffreddamento brusco della domanda. Le aziende utenti, infatti, hanno reagito a un business in generale calo, tagliando i budget e concentrando le poche risorse sull’ottimizzazione e razionalizzazione delle tecnologie già presenti, ritornando quindi a vedere l’It non come leva strategica, ma come centro di costo. Tra gli altri fattori di freno per il settore, Capitani ha citato le difficoltà delle Pmi a essere competitive e il contributo in continuo calo del consumer, che si lega alle difficoltà generali dell’economia nazionale ed europea. Tra i fattori di possibile crescita ha ricordato l’allineamento dell’It al business aziendale, la necessità del rinnovo dei parchi tecnologici delle aziende, nuovi progetti in ambito sicurezza, la business continuity e l’e-government.

Venendo all’analisi dei dati, il mercato dell’It nella prima metà dell’anno ha visto l’hardware rallentare la discesa a un -6,2% in valore (era -8,6% nello stesso periodo del 2002), pari a 2,613 miliardi di euro. Dinamiche diverse si osservano, invece, analizzando l’andamento del comparto in unità: crescono, infatti, i pc (+2,3%) per un totale di 1,350 milioni di unità, al cui interno emergono gli incrementi di notebook (+22%) e server (+23,1%), penalizzati dal forte calo dei desktop (-7,35). Il lancio di tecnologie come Centrino sicuramentre contribuiranno al notevole impulso degli investimenti sul mobile.
Proseguendo nell’analisi dell’It, se non stupisce il negativo registrato dall’assistenza tecnica (-5,1%), quello di software e servizi, invece, (a quota -3,7%) emerge come la vera nota stonata del settore. Il comparto, che sempre si è dimostrato trainante, ha accusato un -6,1% in ambito servizi, pari a 4,743 miliardi, (penalizzati da un calo del 46% delle tariffe per skill elevati negli ultimi dodici mesi) in parte aleggerito da un +3,1% del software (pari a 1,857 miliardi) trainato da una serie di nuovi annunci di prodotti. Le dinamiche dell’area Tlc (come già detto in crescita del 3,2%) hanno visto le infrastrutture rallentare la discesa a un -5,1% (era -20,9% un anno prima) per complessivi 2,630 miliardi, i terminali ritornare a crescere (+2,2%) avendo raggiunto i 2,330 miliardi, seguiti dai servizi che nelle Tlc, (contrariamente all’It) si sono rivelati l’elemento trainante avendo conseguito i 15,620 miliardi pari a una crescita del 4,8%.
A commento conclusivo, non potendo sperare in una finanziaria che incentivi il settore, Capitani ha fatto appello alle aziende, perché da loro (e nel loro interesse) deve venire la capacità di avviare progetti d’innovazione. Il futuro va oggi reinventato puntando sulla tecnologia.

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