Profitti in calo per Nvidia. Il dito è puntato sulla Xbox

La società taiwanese ha chiuso il Q2 2003 con profitti per azione in calo dell’84%, rispetto al 2002. Un risultato dovuto al calo della domanda di pc, ma soprattutto alle mancate vendite della console Microsoft

20 agosto 2002 Se il fatturato registrato
da Nvidia al termine del secondo trimestre dell’esercizio fiscale 2003 ha
registrato una crescita, anno su anno, pari al 64%, non si può dire lo stesso
per quanto riguarda i ricavi. Alla chiusura della trimestrale, terminata lo
scorso 28 luglio, il produttore di processori grafici taiwanese ha generato
profitti per azione pari a 0,03 centesimi, l’84% in meno rispetto a quanto
totalizzato al termine del medesimo periodo dell’esercizio precedente.
Una
performance penalizzata soprattutto dal pessimo andamento della domanda di
mercato per i pc, durante il primo trimestre del 2003, e dal lancio dei nuovi
chipset integrati di casa Intel, nel secondo quarter. Ma, a ben guardare, il
vero effetto negativo sui bilanci di Nvidia sarebbe frutto delle mancate vendite
realizzate dalla Xbox di casa Microsoft, di cui Nvidia fornisce i chipset, non
senza dispute sul prezzo, per giunta.
A tutto ciò, andrebbe ad aggiungersi
la presenza sul mercato di riferimento di competitor quali Ati Technologies,
Trident Microsystems e Silicon Integrated System (Sis), impegnate a minare la
leadership dei prodotti Nvidia. Anche se, stando alle ultime stime rese note
dalla società di ricerca statunitense Mercury Research, al termine del secondo
trimestre, Nvidia avrebbe accresciuto la propria market share, nel mercato dei
chip grafici per desktop e notebook e nel settore dei processori integrati, fino
a quota 37%. Mentre, sempre secondo la stessa fonte, il produttore di Taiwan
controllerebbe il 55% dell’intero mercato dei chip grafici, seguita da Ati,
ferma a quota 36%.

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