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Profili di lavoro in Android 11, per proteggere la privacy dei dipendenti

Google ha annunciato che in Android 11 porterà le protezioni della privacy offerte dai profili di lavoro anche nei dispositivi aziendali, fornendo allo stesso tempo al team It le funzionalità aggiuntive necessarie per gestire gli asset delle aziende.

Lo scenario, spiega Google, è quello in cui i dipendenti richiedono sempre più privacy dalla tecnologia che usano ogni giorno, ma i datori di lavoro spesso considerano questo tema come in contrasto con la sicurezza dei dati aziendali.

Fin dal suo debutto in Android 5, il profilo lavoro ha protetto i dati dell’azienda su dispositivi di proprietà personale, preservando al contempo la privacy dei dipendenti. La separazione tra app personali e di lavoro significa che l’It ha il pieno controllo delle app e dei dati di lavoro, ma non ha visibilità sulle app personali. In Android 11 Google offrirà queste funzioni anche per i dispositivi di proprietà dell’azienda.

La società di Mountain View cita un recente sondaggio condotto da ESG research, secondo cui il 71% dei dipendenti ha dichiarato di aspettarsi che tutte le informazioni personali rimangano private sui dispositivi di lavoro.

Questa resistenza alla tradizionale gestione completa dei dispositivi crea sfide per i dipartimenti It. In effetti, la preoccupazione dei dipendenti per la privacy è il motivo principale per cui i dispositivi mobili rimangono non gestiti dall’It, secondo Idc.

Google ritiene che, proprio come l’It non dovrebbe mettere a rischio i dati aziendali per consentire la produttività mobile, ai dipendenti non dovrebbe essere chiesto di rivelare dati personali e privati alla propria azienda.

Ed è questo il motivo per cui la società di Mountain View ha rafforzato le funzioni per la privacy dei dipendenti in Android 11, introducendo le protezioni del profilo di lavoro su dispositivi di proprietà dell’azienda.

Ciò comporta il fatto che il reparto It potrà eseguire il deployment del profilo lavoro per aiutare a proteggere la privacy dei dipendenti su tutta la flotta di device, indipendentemente dal fatto che il dispositivo sia di proprietà personale o dell’azienda.

Android privacy

Per rendere il profilo lavoro un strumento efficace per l’asset management aziendale, Google ha sfruttato molte delle funzionalità che i clienti apprezzano nei dispositivi completamente gestiti Android. Tra queste: l’asset management protection anche in caso di smarrimento o furto dei dispositivi; policy di utilizzo personale come la limitazione di quali app i dipendenti possono utilizzare, per preservare la conformità con la policy aziendale; l’hardware management, per limitare o impedire la configurazione di funzionalità quali Bluetooth, fotocamere e archiviazione rimovibile.

L’estensione della gestione oltre il profilo lavoro ha richiesto anche di separare la gestione dei dati dalla visibilità in tali dati. Ad esempio, spiega ancora Google, l’It può impedire a un dipendente di utilizzare app di social media su un dispositivo di proprietà dell’azienda, ma nel farlo non è necessario conoscere le altre app che utilizza al di fuori del lavoro.

Ora Android potrà aiutare a preservare la privacy dei dipendenti nel profilo personale, consentendo al contempo la gestione It di ciò che i dipendenti possono fare con il profilo personale.

Chi possiede il dispositivo, sottolinea Google, può decidere come esso possa essere utilizzato. Come in precedenza, se un dipendente possiede il proprio dispositivo, l’It può gestire solo le funzionalità di sicurezza principali, come impedire agli utenti di installare app da fonti sconosciute.

Ma se è l’azienda a possedere il dispositivo, l’It può ora gestire il modo in cui gli utenti interagiscono con l’intero dispositivo. In questo modo, il profilo lavoro regola le sue funzionalità di gestione in base a chi possiede il dispositivo, offrendo allo stesso tempo le stesse protezioni della privacy in tutti gli scenari.

Google ha dunque annunciato che l’API Android Management supporterà questi miglioramenti del profilo lavoro entro luglio, consentendo a clienti e sviluppatori di provare queste nuove funzionalità su Android 11 Beta.

Esclusivamente con l’API Android Management, Google sta introducendo la nuova combinazione di Android 11 di protezioni della privacy personale e funzionalità di gestione delle risorse su dispositivi Android meno recenti, fino ad Android 8. Ciò significa che i clienti potranno implementare un’unica soluzione di gestione per la maggior parte dei casi, se non per tutta la loro flotta Android, non solo per dispositivi personali e di proprietà dell’azienda, ma anche per una vasta gamma di versioni di Android.

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