Privacy tra big data e sorveglianza

Antonello Soro ha presentato l’annuale relazione dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, giunta al diciassettesimo anno di attività.

L’evoluzione della tecnologia e le diverse necessità di privacy si declinano oggi in un elevatissimo numero d’interventi, suddivisi in molte categorie. Per citarne alcune, la sorveglianza globale e il datagate, Internet e il ruolo dei grandi provider, la trasparenza della Pa on line; social network, cyberbullismo e mobile payment; la riservatezza dei contribuenti con il fisco, le semplificazioni per le imprese e la protezione dei dati nella giustizia; dati biometrici; telefonate promozionali indesiderate; le banche dati pubbliche e private, partiti e movimenti politici.

Le violazioni accertate sono state 850, per sanzioni complessivamente pari a 4 milioni di euro.
In particolare i Big Data sembrano un argomento sembra particolarmente denso di sviluppi. Oltre a ciò che già sappiamo, infatti, vanno considerati nuovi campi di raccolta, come nel caso dei sensori indossabili o alle fotocamere a bordo dei droni per uso civile: su questi fronti il Garante sta già operando sia con autonomi provvedimenti sia concorrendo alla regolamentazione di settore.

Particolare importanza ha assunto il lavoro svolto dall’Autorità riguardo al mondo della Rete. Due le azioni nei confronti di Google. In Italia, il Garante ha emesso una sanzione da un milione di euro per il servizio Street View; in coordinamento con le altre Autorità europee è poi in corso un procedimento sulle nuove regole di profilazione adottate.

Per garantire un corretto rapporto tra trasparenza della Pa e riservatezza delle persone sono stati presi provvedimenti di divieto nei confronti di decine di Comuni che avevano pubblicato sul web dati sanitari dei cittadini e, di recente, sono state adottate le Linee guida sulla trasparenza on line.

L’Autorità ha fissato le regole sull’obbligo per le società di Tlc di comunicare agli utenti e al Garante i data breach, ovvero le violazione subite dai data base in caso di attacchi informatici, eventi avversi o calamità.

Rilevante anche l’impegno nel dettare regole per la tutela dei cittadini nei confronti dei call center delocalizzati nei Paesi extra Ue; per la tutela degli abbonati telefonici contro il telemarketing aggressivo (con prescrizioni e sanzioni adottate nei confronti di società che operano nel settore) e contro le cosiddette “telefonate mute”; per una corretta gestione dei dati presenti nelle centrali rischi; per la tutela della privacy nel condominio.
Da ricordare, infine, il rinnovo delle autorizzazioni generali sull’uso dei dati sensibili e giudiziari da parte di diverse categorie, in particolare genetici e nella ricerca medico scientifica.

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