Primi passi per Itsme

Lo spin off della Bicocca che punta a creare una workstation con un’organizzazione diversa dei contenuti compie un anno.

La speranza dell’It italiana sta diventando grande. In un anno ha messo su chili e muscoli ed entro sei- sette mesi punta a diventare una vera impresa.


Lo spin off dell’Università Bicocca fondato da Giorgio De Michelis per dare vita a una nuova workstation che organizzi in modo completamente diverso dal passato i contenuti prodotti dall’utente mettendoli in contatto fra loro e organizzandoli per “stories and venues” ha irrobustito la struttura passando da quattro persone a venti, mentre Roberto Galimberti, azionista della società e imprenditore Ict, e Claudio Moderini, interaction designer, membro del centro ricerca di Domus Academy, hanno affiancato l’amministratore unico De Michelis.


La governance è completata da un advisory board (Enrico Casini, Luca De Michelis, Roberto Galimberti, Emanuele Marciano, Elserino come presidente) e da uno scientific committe (Alfonso Fuggetta, Patrizia Marti, Alessandro Osnaghi, Roberto Polillo, Marco Susoni)


Dei 3,5 milioni necessari per i primi trenta mesi di vita della società in cassa ce ne sono quasi un milione che coprono il primo anno. “In questa fase una ventina di business angel partecipano con una quota di cinquantamila euro alla società. Al momento mancano solo quattro quote”. Ma questo è solo il primo passo. Per coprire i 2,5 milioni di euro mancanti sono stati avviati contatti con venture capital i cui contributi potrebbero essere integrati con fondi regionali o statali.


Sul piano operativo De Micheli ha annunciato che da maggio inizieranno a mostrare i primi risultati del lavoro fatto fino a oggi. Per giugno-luglio un emulatore che simula l’attività della soluzione ideata da Itsme sarà a disposizione sul sito, mentre il prototipo è atteso per la fine di quest’anno.


Le prime immagini mostrate in un incontro all’Innovation Forum di Idc organizzato a Milano sono disponibili sul sito della società e mostrano spazi personali gestiti attraverso canali (messaggi, persone, risorse) che permettono di vedere le relazioni fra mail, persone e documenti.


Lo sviluppo del software, ha spiegato De Michelis, prevede prevede la creazione di una sorta di estensione di Linux, uno strato intermedio sopra il sistema operativo open source del quale Itsme utilizza una distribuzione italiana, Sabayon, frutto dell’ingnegno di due giovani italiani di Riva del Garda subito reclutati nel team di Itsme.


Nel frattempo De Michelis ha attivato contatti con il gruppo di Negroponte del Mit che lavora al progetto Olpc (One laptop per child), sono partite le collaborazioni con sette università italiane per workshop e seminari che hanno Itsme come protagonista.


In dirittura d’arrivo è la nuova versione del sito, fortemente 2.0, che sarà il terminale di una serie di attività che prevedono focus group e in generale una forte interazione con la comunità che si sta creando attorno al progetto.


Facebook, Linkedin, Twitter, blog e un altro spazio denominato eDiscussion dove è la comunità a proporre i temi di discussione sono il contorno di un’attività di coinvolgimento che riscuotendo interesse anche all’estero.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome