Il pc italiano riparte da Itsme

Giorgio De Michelis presenta il progetto di una nuova workstation. E chiede aiuto al mondo open source

Il cammino del pc italiano riparte dell’Innovation Forum di Milano dove Giorgio De Michelis, docente dell’Università Milano-Bicocca, presenta Itsme, “l’alleanza fra ricerca e design per una radicale innovazione delle workstation. Troppo facile fare dell’ironia; che si tratti di una mission impossibile lo sa per primo De Michelis e accanto a lui chi sta credendo in questa iniziativa. Perché dietro il progetto del docente in informatica teoretica e sistemi informativi che sogna il marchio Olivetti, ci sono quattro istituzioni accademiche, dieci manager che lavorano nell’azienda e una ventina di investitori che De Michelis punta a reclutare.


Non c’è un prototipo, De Michelis non mostra una foto o un disegno, ma afferma con convinzione che Itsme “sarà una macchina che cambierà il modo con cui l’utente interagisce con la tecnologia”. Si tratta di un progetto hardware e software nel quale il design ha un ruolo fondamentale. “Chi utilizzerà Itsme non dovrà cercare i documenti sul pc nelle solite cartelle, ma il sistema registrerà in termini reattivi gli eventi gestendo la complessità. Non è un sistema intelligente, ma che incrementa l’intelligenza dei suoi utenti”.
In pratica De Michelis si propone di andare oltre la classica scrivania proposta dai pc adottando quella che definisce “la metafora del racconto”.
Invece di piazzare i file relativi a un determinato argomento in una cartella, le mail colelgate da un’altra parte il sitema dovrebbe permettere di aggregare tutti i contenuti.
Difficile capire fino in fondo di cosa si sta parlando anche se si mormora di una sorta di metodo Google da applicare al sistema. Ma De Michelis va oltre e parla di una nuova videoscrittura, fogli elettronici e browser. Il target? “Le persone che credono di fare cose che creano valore”. Il pc che non c’è utilizzerà un sistema operativo Open source, dovrà assicurare la migrazione dalla vecchia macchina tradizionale alla nuova e vuole “innovare il cuore stesso dell’It”, quello che in questi anni di innovazione ne ha prodotta poca e quella poca, osserva Elserino Piol presidente dell’advisory board della società, solo incrementale e non dirompente.


Itsme vuole però anche essere una “chiamata alle armi” per la comunità open source italiana. “Il progetto – afferma De Michelis – avrà successo se attorno all’iniziativa crescerà una comunità che attivi un processo di innovazione”. Si tratta di uno spin off vero, aggiunge il docente che punta a creare un rapporto virtuoso tra attività di sviluppo ed enti di ricerca. “Non è importante che questa iniziativa abbia successo – afferma Piol – ma è importante che metta in moto un movimento che capisca che si può fare innovazione in Italia”.
C’è un po’ di orgoglio da vecchia Olivetti, la voglia di mostrare cosa può fare la comunità scientifica e informatica italiana e quel pizzico di follia necessaria per non arrendersi subito di fronte alle difficoltà dell’impresa.


Per ora in cassa c’è un milione di euro che basta per il primo anno di vita. La macchina dovrebbe però arrivare fra circa due anni e mezzo per un investimento totale di 3,6 milioni di euro e 35-40 ani uomo di lavoro. Il Kick off della nuova società è previsto per il 1° aprile.
“Una data improbabile per un progetto improbabile”, chiosa De Michelis.

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