Poco brillante il primo semestre di Olidata

Malgrado il mercato sia difficile, la società conta comunque di chiudere l’anno in linea con lo scorso esercizio

10 settembre 2002 Una semestrale non brillante. Così in Olidata definiscono il bilancio del semestre chiuso il 30 giugno scorso, approvato ieri in sede di Consiglio di Amministrazione. E in effetti i risultati poco hanno di incoraggiante, con vendite ferme a 110.848.379 euro, in calo del 17,39% rispetto agli oltre 134 milioni di euro del pari periodo dell’anno precedente. Hanno segnato il passo le vendite consumer presso la Gdo, che hanno fatto registrare un calo di oltre il 20%, ma più di tutto ha inciso sul semestre la Pubblica Amministrazione. Nei primi sei mesi dello scorso anno Olidata aveva venduto alla P.A. per oltre 22 milioni di euro, scivolati drasticamente 8 quest’anno, “colpevole” – ma forse farne un capro espiatorio è un po’ eccessivo – la Consip, che ora avoca a sé la promozione della maggior parte delle gare, indicendone meno, ma di entità decisamente superiore: 30.000 e 40.000 macchine sono stati gli ultimi lotti in aggiudicazione. “Ai secondi classificati non resta nemmeno la medaglia d’argento” ironizzano in Olidata, mal nascondendo il disappunto per un business che sta davvero cambiando fisionomia.
Sicuramente la società cerca di muoversi in modo prudente sul mercato, attenta a non sbilanciarsi né dal punto di vista del conto economico, né da quello delle “avventure” imprenditoriali. E in effetti il semestre, nonostante il calo delle vendite si è chiuso con un utile di circa 2 milioni di euro.
Per quanto riguarda le scelte strategiche, fermi restando i mercati consolidati in Italia – dove si segnalano buone vendite verso il segmento degli studenti e delle famiglie, pur senza gli incentivi governativi dello scorso anno – la società punta ora a un ampliamento nel mercato europeo. Francia e Inghilterra sono già partite, mentre è prossima l’apertura in Spagna. Obiettivo, come al solito, gli ipermercati e le grandi superfici della distribuzione organizzata, che la società è disposta ad approcciare con una politica più aggressiva, con margini inferiori a quelli con i quali mediamente lavora in Italia.
Poco da dire, invece, sul fronte prodotti. Oltre a una prossima promozione con Telecom Italia, con l’offerta di pc certificati per Adsl, la vera novità è rappresentata dai notebook, merceologia colpevolmente (per sua stessa ammissione) trascurata fino a pochi mesi fa e ora decisamente in crescita. Numericamente – sostengono a Cesena – le vendite non compensano ancora le perdite di unità registrate sul fronte desktop, ma è pur vero che in termini di valore le entità sono decisamente superiori. Nessun ingresso nell’area dei Pda, che richiede ancora troppi investimenti per essere alla portata di aziende diverse dalle multinazionali.
Malgrè tout, il management della società si dice ottimista e prevede di chiudere l’esercizio sicuramente non tra gli allori, ma certamente consolidando i risultati messi a segno lo scorso anno.

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