Pixmania: no al Consumer Rights ma strumenti concreti in aiuto ai merchant

Ulrich Jerome, executive director del Gruppo Pixmania, torna a parlare della direttiva Ue e dei vincoli per tutti i player dell’ecommerce. Ma per i piccoli, la società rende disponibili alcuni servizi che facilitano la loro operatività.

Fortemente contraria alle nuova direttiva Ue Consumer Rights, che punta a regolare i diritti dei consumatori in materia di commercio elettronico è anche Pixmania.
Avevamo già avuto modo di parlarne qualche settimana fa, quando la pubblicazione della bozza di direttiva  aveva provocato la reazione delle associazioni e degli operatori che di commercio elettronico si occupano, che si erano affrettate a diffondere una serie di documenti nei quali si contestavano nel merito e nel merito le ipotesi operative della Ue.
Quattro gli articoli contestati nello specifico (22a, 12, 16 e 17), inerenti da un lato gli obblighi operativi dei merchant, dall’altro il diritto di recesso. E proprio su quest’ultimo punto era stata Pixmania, insieme a Vente-privee, a produrre una disamina piuttosto precisa sugli aggravi finanziari che le nuove regole imporrebbero ai merchant.

A poche settimane da quella prima reazione, torna sull’argomento Ulrich Jerome, Executive Director del Gruppo Pixmania, che torna a lamentare il fatto che né le associazioni di categoria né i player dell’ecommerce siano stati chiamati in causa quando la Commissione ha cominciato a lavorare al testo della direttiva.
”Il testo elaborato di fatto deriva da un set di leggi in vigore in Germania, che sono state recepite in toto, senza tenere in considerazione i business model dei merchant e senza tenere conto che proprio le legislazioni così restrittive sono quelle che stanno frenando lo sviluppo dell’ecommerce in Germania”.
Jerome è comunque ottimista e conta sulle azioni di pressione da parte dei ministri dei singoli Paesi.
”In questo momento possiamo contare sul supporto al 100% del Governo francese, così come ci supportano Uk, Belgio, Olanda e Slovenia. Stiamo cercando di coinvolgere anche Spagna e Italia, che possono mettere sul piatto rispettivamente 27 e 29 voti. Contiamo molto sugli esiti dell’incontro che negli ultimi giorni di maggio, il 30 e il 31 per la precisione, vedrà coinvolti sul tema i responsabili Ue e i ministri dei singoli Paesi”.

Per scaramanzia e per convinzione, Jerome non vuole pensare a una approvazione del testo così come oggi formulato.
E per questo motivo non parla di piani alternativi, anche se poi i piani alternativi, soprattutto a supporto dei player più piccoli, quelli che maggiormente soffrirebbero di fronte a una richiesta di impegni di fatto insostenibili, già ci sono.
Primo e fondamentale è il servizio di dropshipment, che la società indirizza a quelle strutture che hanno un proprio sito di ecommerce e che vogliono ampliare il loro catalogo con i prodotti nella disponibilità di Pixmania. In questo caso, è Pixmania che si occupa dell’intera logistica, consegnando i prodotti in pacchi anonimi direttamente agli utenti finali.
Concretamente, questo significa evitare di caricarsi dei costi di magazzino e poter raggiungere potenzialmente tutti e ventisette i mercati europei, così come di fatto richiesto dall’articolo 22° del Consumer Rights.
Ai merchant che utilizzano i servizi e il portale Pixmania Pro, l’azienda fornisce servizi di consulenza commerciale e di assistenza clienti. Per le realtà più grandi e strutturate, inoltre, è disponibile anche un programma di consulenza per la gestione del catalogo e degli ordini, la definizione dei prezzi e la creazione di strategie di marketing.

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