Più intelligenza in azienda

È quello che si propone di offrire Business Objects attraverso uno spettro di soluzioni sempre più ampio. Gli ultimi rilasci puntano dritto ai Cfo e rafforzano la proposta Saas

Da anni il mercato della Business intelligence sta dimostrando una grande effervescenza, testimoniata da una crescita continua per quanto riguarda sia gli strumenti di data integration che di analisi, di analitica evoluta e di Financial performance management. Un dinamismo che nel 2006 ha portato il mercato a realizzare globalmente un fatturato pari a 10 miliardi di dollari (fonte Idc) e a stigmatizzare per il 2010 il raggiungimento di un giro d’affari pari a 15 miliardi (licenze e servizi di manutenzione inclusi).

«Il 2006 – ha esordito Fabio Menicanti, general manger Business Objects Italia – è stato un anno positivo. Oltre ad aver messo a segno una crescita pari al 16% anno su anno, Idc ci ha attribuito per il settimo anno consecutivo la leadership di mercato, riconoscendoci il 14% di marketshare. Addirittura il 18% nel segmento dei tool di query, reporting e analisi». L’incremento del business della società, ottenuto attraverso una crescita organica, ma anche in seguito a una serie di acquisizioni mirate (le ultime operazioni in ordine di tempo hanno riguardato Cartesis a giugno, Inxight a luglio e Fuzzy a settembre), stanno cercando di allungare ulteriormente il passo di Business Objects sui competitor, ampliando la portata dell’offerta oltre i confini della Bi tradizionale.


In questa logica si inseriscono anche gli ultimi rilasci della società, intenzionata a rafforzarsi soprattutto nel segmento del Corporate performance management (mercato in cui Gartner le ha riconosciuto, nel 2006, l’8,9% di marketshare) e a continuare a investire nel Software as a service, come nuovo modello di delivery.

«Attraverso le nostre tecnologie – ha sottolineato Fabio Bianco, director emea marketing operations di Business Objects – contiamo di portare all’interno delle imprese uno spettro completo di strumenti conoscenza, garantendo un’offerta che va dagli strumenti di Etl fino a quelli di Enterprise performance management. In questo modo intendiamo mettere le aziende in condizione di lavorare con più “intelligenza”, mettendo in stretta relazione l’eccellenza operativa con la componente di gestione strategica dell’azienda».


Le ultime soluzioni sono state, quindi, tutte sviluppate attorno a tecnologie in grado di ottimizzare i processi aziendali, creando parallelamente dei collegamenti forti con la strategia.

Epm XI, in particolare, è una suite in grado di offrire a Cfo una visione completa delle prestazioni aziendali, dalle previsioni alla profittabilità fino alle analisi di costo e alla chiusura: nata dall’integrazione delle linee di prodotto di Cartesis e Alg (acquisita a ottobre del 2006), la soluzione combina, infatti, funzionalità di Epm, Bi, data integration e data qiuality intelligenti e focalizzate per il finance.

Assieme a BusinessObjects Epm XI e sempre indirizzati ai Cfo, la società ha anche rilasciato The Close e Forecast and Cost Control. Il primo è una soluzione che permette di completare velocemente le operazioni di chiusura finanziaria, il secondo, invece, è un prodotto che unisce funzionalità avanzate di forcasting finanziario con le funzionalità di planning.


Sulla scia del successo dell’iniziativa crystalreports.com (la prima esperienza di Business Objects in campo Software as a service), la società ha, poi, annunciato la disponibilità di Business Intelligence OnDemand, una suite completa di funzionalità di Bi distribuite on demand e, quindi, in grado di svincolare le aziende dal dover disporre di una infrastruttura in loco. Operativamente, i server che ospitano la soluzione sono collocati negli Stati Uniti, dove è stata impostata un’architettura multitenant per la gestione delle istanze software.

In ultimo, Business Objects ha annunciato Information OnDemand, uno store online cui le aziende possono accedere a pagamento per ottenere informazioni di mercato, benchmark e analisi finanziarie esterne da integrare con i propri dati interni. Tra le fonti oggi disponibili compaiono Thomson Financial, Dun & Bradstreet e il Beureau of Labor Statistics statunitense.

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