Per Sun più dura del previsto la crisi in Europa e Giappone

Il boom dell’era superottimistica delle aziende dot.com lanciate alla conquista di un mercato rilevatosi in larga misura virtuale è finita e i server della società non si vendono più con la stessa facilità. A mostrare i primi segni di cedimento sono il mercato europeo e giapponese.

Sun Microsystems ha tenuto nei giorni scorsi il suo tradizionale incontro di metà trimestre, in conferenza telefonica con gli analisti finanziari. L’evento può essere considerato propedeutico a un periodo che con tutta probabilità sarà ancora più duro di quanto le anticipazioni del 19 luglio (già abbastanza pessimistiche) non avessero stabilito. Il chief financial officer di Sun, Michael Lehman, ha ripetuto una storia che suona sempre più familiare alle orecchie, piuttosto “bastonate”, della comunità finanziaria. Il boom dell’era superottimistica delle aziende dot.com lanciate alla conquista di un mercato rilevatosi in larga misura virtuale è finita e i server Sun non si vendono più con la stessa facilità. La concorrenza con costruttori “Wintel” come Ibm, Hp e Compaq si è fatta durissima e per quanto concerne il fatturato Sun del primo trimestre 2002 l’andamento è leggermente inferiore al previsto negli Usa ma assai più deludente in Europa e Giappone. Appena un mese fa Lehman aveva dichiarato che il mercato interno americano si era ormai stabilizzato e che il punto di pareggio per Sun si era attestato sui 3,7 miliardi di dollari di fatturato, con una previsione di superamento di tale limite per il primo trimestre. Ieri Lehman è sembrato accantonare definitivamente l’idea. “Il periodo è stato particolarmente duro” per Sun, che ormai ritiene altamente improbabile raggiungere il break-even di 3,7 miliardi. L’unica speranza risiede in un settembre molto positivo, ma le previsioni sulla base degli andamenti storici contraddicono questa possibilità. La curiosità degli analisti si concentra adesso sulla possibilità per Sun di riuscire a centrare un obiettivo anche minimo di profitto. Lehman si è detto abbastanza ottimista sulle prospettive aperte dall’adozione della piattaforma UltraSpar-III nei server di workgroup e di fascia alta annunciati per i prossimi mesi, e dall’arrivo di chip ancora più veloci nelle workstation Sun Blade 1000. La clientela, sostiene Lehman, attende di vedere questi nuovi modelli prima di decidere se acquistare o meno, anche se i prezzi applicati da molti dei concorrenti Wintel stanno esercitando una pressione sempre più pericolosa su tutto il segmento dei server Unix.

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