Per server e desktop il futuro è “virtuale”

Anche Microsoft cavalca l’onda dell’astrazione delle risorse, facendone un cavallo di battaglia.

Sono circa 4.750 i professionisti It riuniti a Barcellona per sentire “in viva voce” da Microsoft le ultime novità in ambito server e desktop. Il TechEd di Barcellona, in realtà, riserva poche sorprese, nessun annuncio e qualche anticipazione. Come quelle relative alle novità di Longhorn. Centralizzazione e virtualizzazione: questi i due pilastri del sistema operativo server di prossima generazione, Windows Server (il cui nome in codice è Longhorn).

«Si tratta di un ambiente rafforzato sotto il profilo della protezione, del controllo e della flessibilità di impiego – esordisce Bob Muglia, senior vice president Server e Tool di Microsoft -. La centralizzazione della gestione, oggi ancora più efficace, permette di ridurre sensibilmente i compiti ripetitivi nelle fasi di configurazione e gestione dei ruoli, nell’espletamento dei compiti e nella diagnostica, automatizzando parte delle attività del responsabile It».

Quanto alla virtualizzazione, invece, l’Os server di casa Microsoft poggia su un livello di integrazione battezzato Windows Hypervisor, che beneficia degli approcci di astrazione del processore di Amd (Amd-V) e Intel (Vt).

Proprio su questa tecnologia proprietaria, la scorsa estate, la casa di Redmond ha dato prova di un’apertura senza precedenti verso il mondo del software “libero”. Ha, infatti, siglato un accordo tecnologico con il progetto open source Xen, che distribuisce una virtual machine simile a quella di VmWare, in modo da assicurarne la compatibilità nativa con Hypervisor.

Il cuore tecnologico dell’astrazione hardware di Microsoft è, però, System Center Virtual Machine Manager. Quest’ultimo, permette di creare, all’interno di un pool di server fisici, diversi server virtuali, facilmente “trasferibili” da una macchina reale all’altra, a seconda delle esigenze.

Questo software fa parte di una famiglia di soluzioni, quella compresa sotto il marchio System Center, che permette di uniformare le configurazioni di base di una rete di computer, consentendo a It manager e amministratori locali di snellire le procedure di aggiornamento software, modifica dei settaggi, inserimento di nuovi utenti o loro cancellazione.

Un tema, quello dell’astrazione delle risorse, che fa da filo conduttore anche dell’offerta desktop della casa di Redmond. Muglia, infatti, ha preconizzato che la prossima major release di Windows, prevista per il 2010, integrerà funzionalità di virtualizzazione delle risorse desktop. Venendo, invece, ai tempi nostri, Windows Vista, Os client attualmente disponibile nella versione “released to manufacturing”, è stato migliorato soprattutto sotto il profilo delle funzionalità di ricerca, grazie a un indicizzatore integrato, che dovrebbe semplificare sensibilmente la vita degli utenti.

Ma la vita dovrebbe, in futuro, essere più facile anche per gli amministratori di sistema, grazie alla funzionalità User Account Control di Vista, che permette di automatizzare gran parte dei compiti ripetitivi e dei settaggi. E ancora di standardizzazione si può parlare per descrivere la Dynamic System Initiative, ovvero un approccio di casa Microsoft che poggia su Xml (eXtensible markup language) per creare un sistema automatizzato e standardizzato di creazione, deployment e aggiornamento delle applicazioni, utile a ridurre il complesso lavoro degli sviluppatori e, come conseguenza, i costi.

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