Per Oracle una trimestrale “rassicurante”

Positivi i risultati dell’ultima trimestrale dell’anno. Bene soprattutto le vendite di licenze di business application.

Una trimestrale superiore alle attese, in particolare per quanto riguarda le vendite di nuove licenze, chiude l’anno fiscale di Oracle.
La società ha chiuso il periodo con un fatturato di 10,9 miliardi di dollari, in crescita dell’1,3% rispetto all’anno precedente, mentre gli utili hanno raggiunto quota 3,45 miliardi, pari a 69 centesimi per azione, in buona crescita rispetto ai 3,21 miliardi di dollari, pari a 62 centesimi per azione, del pari trimestre dello scorso anno .
Il fatturato associato alle nuove vendite di database, che pesano per i due terzi sulla composizione del giro d’affari della società, risulta in linea con l’anno precedente, mentre cresce del 23% quello legato alle applicazioni. In lieve calo la voce hardware.

Nel periodo in esame, Oracle, che ha anche annunciato un piano di buyback di proprie azioni per 10 miliardi di dollari,  è riuscita ad aggiudicarsi tre importanti commesse in ambito cloud, così come ha venduto hardware di fascia alta a una realtà come Facebook.
Ma è lo stato di salute delle licenze software quello che maggiormente interessa analisti e investitori, dal momento che una crescita su questo fronte è garanzia di prosieguo del business anche nei trimestri successivi.

I pareri sono complessivamente positivi.
Le performance della società sono dimostrazione di una execution solida anche in tempi di crisi e i punti di crescita sono in linea con le richieste del mercato: cloud computing e business application.
Per altro, proprio i risultati di Oracle sul fronte software portano gli analisti a migliorare la loro visione sulla spesa It nel suo complesso: se pure la crisi sia evidente, i tagli ai budget probabilmente sono meno severi del temuto.

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