Per la società britannica l’unica soluzione per uscire dall’impasse sembrerebbe la ricerca din partner forte, in grado di acquisirne le attività
Per Marconi la situazione è di giorno in giorno più critica, tanto che gli analisti sono arrivati a sostenere che solo un’offerta di acquisto potrebbe rappresentare una qualche soluzione. E tutto sommato lo stesso chief executive della società Gorge Simpson non ha negato la cosa, lasciando intravedere come possibile soluzione anche uno “smembramento” tra alcuni tra i suoi principali competitor.
Oggi Marconi sembra giocare un ruolo poco rilevante sul mercato in termini globali, si ritrova con un titolo ai minimi termini, ha risultati finanziari più che critici: gli ingredienti ci sono tutti per supporre che l’azienda stia davvero aspettando solo l’offerta giusta. Va detto anche che però i suoi due principali antagonisti, Alcatel e Cisco, stanno in questo momento attraversando mari agitati e non sembrano in grado di occuparsi d’altro che non la riorganizzazione delle loro attività.
Per Marconi, comunque, in questo momento la priorità è trovare un nuovo chief executive, dopo l’abbandono venerdì scorso di John Mayo, dichiarato inadatto al ruolo.