Pc in Italia: l’exploit di Olidata

I dati di Context relativi all’ultimo trimestre del 2006 registrano le ottime performance della società cesenate, che sembra aver giocato tutto nello sprint finale.

Il quarto trimestre del 2006 ha fatto registrare una crescita dell’8,8%
nelle vendite di pc in Italia.
Secondo i dati Context,
infatti, nel periodo in esame sono state vendute 1.649.483 unità, il 72% delle
quali dai primi cinque fornitori della classifica stilata dalla società di
ricerca londinese.

Significativo, nello scenario che emerge dall’analisi di Context, è l’andamento di Olidata. La società risulta senza dubbio best performer nel trimestre: si colloca al terzo posto della classifica con 124.799 unità, una share dell’8% e un tasso di incremento del 66,4% rispetto al pari periodo dell’anno precedente.
Interessante è il fatto che delle oltre 124.700 unità
vendute, 102.150 siano stati desktop, 18.184 notebook e 4.465 server.


In un mercato che negli ultimi mesi è apparso
prepotentemente dominato dalla corsa al notebook, le cifre di Olidata segnano
una significativa controtendenza, che aveva già trovato riscontro nel mese di
novembre, nel commento della società alla relazione trimestrale di bilancio:
Alcuni segnali, tra cui alcune vendite effettuate nel Retail, testimoniano
però una inversione di tendenza: il desktop sta riprendendo vigore sia in
termini di fatturato che in termini di numero di pezzi. In pratica alcune
campagne effettuate da primari player del mercato della grande distribuzione
sono risultate essere di successo nonostante il prezzo di vendita si collocasse
ben al di sopra del prezzo medio di un notebook. Questa tendenza riteniamo
permetterà un ritorno del desktop a quote di market share superiore al 55/60%
rispetto ai notebook. Le cause di questo trend sono da ricercarsi in due fattori
importanti. Il primo è la maggiore consapevolezza dell’utente finale del maggior
costo di ownership del notebook, il secondo è il limite strutturale del notebook
a poter utilizzare monitor di formato superiore ai 17”. L’evoluzione tecnologia
dei pannelli TFT sta creando una rapida sostituzione del 17” con il 19” e nel
prossimo futuro con monitor di maggior formato. Le piattaforme multimediali e
gli applicativi già esistenti richiedono schermi sempre di maggior dimensione.
Per questo motivo riteniamo che l’evoluzione naturale del notebook sarà
l’integrazione di esso con la telefonia mobile e la sua miniaturizzazione,
mentre il desktop riprenderà vigore anche in funzione di una convergenza del PC
verso gli standard multimediali e gli schermi di grande formato
”.

Ancor più significativo è poi il raffronto dei dati relativi all’ultima trimestrale con quelli relativi al semestre.
Nel secondo semestre dell’anno, Olidata ha venduto 182.038 pezzi, così
ripartiti: 6.792 server, 23.341 notebook e 151.725 desktop. La società sembra
essersi giocata dunque molto soprattutto con la volata di fine anno,
trainata senza dubbio dalle gare d’appalto vinte, ma anche dall’ottima
penetrazione acquisita sulle superfici della grande distribuzione, vero elemento
di forza nelle vendite di fine anno.


Del resto,
un’occhiata all’intera classifica aiuta a comprendere meglio le dinamiche in
atto.


Le prime due posizioni della classifica sono
occupate da Acer e Hp: la prima con 465.213 unità mette a segno un +21,2% e si
aggiudica il 28% di share, mentre la seconda con 392.539 unità si aggiudica il
24% di share, con una crescita del 3,8%.


Terzo posto
per Olidata, come già detto, seguita da Nec Packard Bell al traguardo delle
100.000 unità. Quarto posto per Toshiba, a 96.969 pezzi (ricordiamo che la
società vende esclusivamente notebook) in crescita del 2,3%.


Fujitsu Siemens, Dell, Lenovo, Asus, Apple e Sony seguono a
ruota, mentre bisogna scendere in dodicesima e tredicesima posizione per trovare
gli altri due player italiani: Cdc, con 27.000 unità in calo del 10%, ed
Elettrodata, con 23.256 pezzi, in questo caso in calo del 14,.4%.


In questo caso, con tutta probabilità, un certo ruolo lo
gioca la diversa politica commerciale perseguita dalle due società.

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