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Otto pc all-in-one, la base operativa per lo smart working

Tra le conseguenze più importanti dell’improvvisa impennata nello smart working, la necessità di adeguare un’abitazione. Non sempre infatti, è possibile contare su una stanza dedicata all’ufficio domestico e diventa necessario adattare angoli di altri locali se non addirittura condividere il soggiorno. In questi casi, un PC all-in-one diventa una soluzione quasi obbligata.

In situazioni del genere infatti, la relativa attrezzatura, a partire proprio dal PC, acquista importanza anche sotto aspetti in precedenza considerati non indispensabili come la praticità nello spostarsi o il design. Non tutti infatti possono contare, o semplicemente non amano, lavorare con un notebook.

Un PC all-in-one rappresenta così il migliore compromesso. Abbastanza pratico da spostare all’occorrenza da un piano di lavoro a un altro, può comunque contare su tutti i vantaggi di un monitor abbastanza grande, oltre a tastiera e mouse tradizionali.

Considerata la natura non eccessivamente spinta della destinazione d’uso, dove le applicazioni di office automation presumibilmente la fanno da padrone, e il supporto audio video deve limitarsi a garantire supporto per videoconferenze o al massimo film Full HD nel tempo libero, non è necessaria una configurazione estrema.

Semmai, possono pesare la presenza di una webcam e speaker integrati, oltre ad accorgimenti per migliorarne la praticità. Senza naturalmente trascurare il design.

Dell, originale stabilità

Il panorama dell’offerta non è molto diverso dai produttori di desktop e notebook classici, anche se non manca qualche sorpresa. Restati in disparte a lungo, spesso con presenze in catalogo solo per presenza, lo smart working ha riacceso i riflettori i PC all-in-one. Al punto da provocare talvolta qualche difficoltà nell’approvvigionamento.

Nel caso di Dell, la risposta è affidata a Inspiron 24 5000 All-in-One. Come da tradizione, forme sobrie e linee compatte, anche se non manca una certa attenzione ai dettagli, a partire da un colore bianco e una base di appoggio per nulla scontati.

La superficie di appoggio allargata alla base, lascia lo spazio necessario per accedere alle connessioni ordinate sul retro del monitor da 24”.

In situazioni del genere, le prestazioni non sono una priorità assoluta, precedute dalla gestione degli spazi e dl controllo di aspetti funzionali come la temperatura.

La scelta Dell è comunque di fascia media, con processore Intel Core i5-10210U di decima generazione e velocità fino a 4,2 GHz. Al suo fianco, 8 GB di memoria RAM, sufficienti per operazioni di base sulle immagini e i video e un hard disk allo stato solido, scelta quasi obbligata per ottimizzare lo spazio, da 512 GB.

Per chi ha comunque bisogno di spingersi oltre, in alternativa alla scheda grafica integrata Intel, è comunque possibile puntare su una soluzione dedicata Nvidia.

Windows 10 Home di serie ribadisce la vocazione consumer del tipo di computer.  Interessanti e originali le soluzioni utili allo smart working. Mentre la videocamera sul lato superiore è a scomparsa, la barra audio è integrata in modo originale nella parte inferiore.

Il prezzo di 849 euro non si discosta dalle soluzioni tradizionali con caratteristiche simili, sia fisse sia portatili.

HP, la memoria si fa in due

Pu restando nella stessa fascia di offerta, la proposta HP propone soluzioni diverse in alcuni punti chiave. Come da definizione. il modello HP 24-k0011nl Desktop All-in-One PC Touch ha uno schermo più o meno simile da 23,8”, con in più però la funzione touch.

Sul fronte del processore invece, una scelta più contenuta, affidandosi a un Intel Core i3-10300T e 8 GB di RAM. Maggiore invece la disponibilità di memoria fissa, con un hard disk SSD da 128 GB al quale si affianca uno tradizionale di dimensione ben maggiore, da 1 TB.

Anche in questo caso, la scheda grafica Intel UHD  è integrata. La videocamera da 5 MP  conferma la validità della scelta di inserirla a comparsa sulla parte superiore, con la sezione audio affidata a una serie di microfoni al suo fianco e agli speaker da 5 W confermati nella porte inferiore.

Interessane e originale la presenza in basso su un lato del monitor di una porta USB e della presa audio. Nessuna novità invece sul fronte del sistema operativo, Windows Home in versione a 64 bit. Leggermente più altro il prezzo risultante, fissato a 999 euro.

Asus, equilibrio in bella mostra

A differenza di desktop e notebook, sui PC all-in-one il colore che va per la maggiore è il bianco. La destinazione d’uso abbinata alle strategie di marketing più diffuse, inducono tanti produttori a sposare questa linea, alla quella si adegua senza difficoltà anche Asus

Vivo AIO 24 V241 rappresenta la soluzione da 23,8”, inserita nella linea più orientata al design del marchio di Taiwan. Come abitudine quindi, grande attenzione prima di tutto ai dettagli estetici. In particolare, una cornice sottile al punto da risultare appena percettibile, nella cui parte inferiore, oltre alla usuale presenza degli speaker, trova collocazione meno scontata anche la webcam, con risoluzione HD.

In linea invece la configurazione hardware. Nonostante quanto annunciato sulla pagina Web, al momento disponibile ancora solamente nella versione con processore Intel Core i5. Gli 8 GB di memoria RAM in questo caso sono raggiunti sfruttando due slot e non uno solo come avviene di solito.

In questo caso, l’hard disk è disponibile solo in versione SSD con dimensione da 512 GB. Se si punta invece più al risparmio, nella configurazione Intel Core i3, si può scegliere anche la misura inferiore da 256 GB, sempre SSD.

La scheda video è integrata, con la soluzione Intel UHD. L’angolo di visualizzazione del display touch raggiunge i 178°. Infine, distribuite tra lato e retro le connessioni, tra cui anche un uscita HDMI utile a collegare un secondo monitor, oltre all’usuale ingresso per riprodurre contenuti esterni.

Rientra nella media il prezzo di 849 euro.

Msi, di tutto di più, webcam a parte

Quando si esce fuori dall’ordinario, per una ragione qualsiasi tra configurazione, prestazioni o design, difficilmente manca il contributo di MSI.

Puntualmente, anche quando si parla di PC sll-in-one, la risposta non manca, con una serie di varianti del PRO 24X 10M dove spicca il modello 015EU, con diagonale dello schermo non touch da 23,8”.

Già a prima vista, con forme decisamente non scontate. Dove in genere si sfrutta l’intero volume delimitato dalle dimensioni dello schermo, in questo caso la scelta è concentrare l’hardware nella parte inferiore. In questo modo, oltre a migliorare la stabilità abbassando il baricentro, si ottiene una parte superiore insolitamente sottile.

Anche sulla configurazione però, emergono differenze. Il processore è infatti sempre un Intel Core, ma classe i7, quindi superiore alla media. Così come la dotazione di 16 GB di memoria RAM. Discorso simile per l’unità SSD da 512 GB. Standard invece la scelta di sfruttare la componente grafica integrata.

Inoltre, è possibile aumentare ulteriormente la quantità di memoria disponibile inserendo, da uno sportello dedicato accessibile senza smontare il telaio, uno slot per un secondo hard disk tradizionale. Un’unità da 2,5”, quindi non adatta per prestazioni al limite, utile comunque per archiviare i dati delle applicazioni meno esigenti, tra cui quelli in genere utilizzati nello smart working.

Completa la dotazione di connessioni, distribuite tra il lato e il retro, dove spicca la presenza di una doppia porta ethernet. Di serie, anche la coppia di speaker da 2,5 W. Manca però la webcam, per la quale è quindi necessario mettere in preventivo una piccola spesa aggiuntiva.

Aspetto non necessariamente decisivo. Se la massima compattezza  e la praticità non sono la priorità, alla luce delle caratteristiche, il prezzo applicato dai rivenditori ufficiali compreso tra 840 euro e 890 euro resta comunque rapportato alla configurazione. Importante però, verificare bene la configurazione proposta, non sempre in linea con le indicazioni online, soprattutto per la effettiva presenza di un hard disk SSD.

Acer ama fare le cose in grande

Si spinge un po’ oltre la proposta Acer, all’interno della linea Aspire C 27. Tra le diverse configurazioni proposte, in realtà l’unica al momento disponibile è la versione di punta C27-962.

Tra quelli persi in esame, un PC all-in-one con display da 27” superiore alla media. Distinto anche per la configurazione hardware, anche se costruita sempre intorno al processore Intel Core i5, praticamente uno standard. Così come gli 8 GB di memoria RAM proposti di serie.

La differenza inizia a notarsi con la scheda grafica dedicata, una Nvidia GeForce MX, dalla quale è lecito attendersi prestazioni migliori per applicazioni come videogiochi o editing video, grazie anche alla memoria dedicata e non condivisa.  Anche l’hard disk SSD si colloca tra i più performanti, con la capacità di 512 GB.

I colori utilizzati in questo caso propendono più verso un grigio chiaro, anche se sulla parte frontale la dimensione veramente minima della cornice lo rende un fattore poco visibile. Così come ben nascosti sono la webcam e gli speaker integrati.

Nel complesso, l’insieme contribuisce alla fine ad aumentare il prezzo, i cui 1.279 euro sono soprattutto conseguenza della maggiore dimensione dello schermo e della scheda grafica dedicata. Da sottolineare, il display non è touch.

 

Nilox, ambizione a 27″

Una linea condivisa con un marchio solo all’apparenza meno noto nel settore. Anche se con buona probabilità non si può considerare nome di primo piano nel mondo PC, Nilox rappresenta comunque un protagonista del mondo IT, con un’offerta molto variegata.

Tra queste, non stupisce quindi trovare anche il PC all-in-one NX27AIOI7240WE. Di fatto, nell’ambito dell’attività prevalente di distributore, si tratta di un modello AIO rimarchiato. Questo tuttavia non cambia la sostanza.

Un modello da 27”, venduto sotto le proprie insegne con tutte le garanzie del caso. A partire da un processore superiore alla media della categoria, l’Intel Core i7, per prestazioni fino a 3,6 GHz.

La scelta appare leggermente in contrasto con il resto della configurazione. Non tanto per la scelta di sfruttare la grafica integrata Intel UHD, o per la dotazione di 8 GB per la memoria RAM, quanto invece per un hard disk SSD da 240 GB, tra i meno capaci di quelli esaminati.

Le linee estremamente semplici, con una cornice vistosa, offrono invece lo spazio necessario sia per la webcam sia per gli speaker integrati.

Tutto questo però, probabilmente faticherà a giustificare un prezzo nettamente al di sopra della media. Nel mondo Windows  10, il più alto in assoluto con 1.474,95 euro. Soprattutto considerando l’insolita decisione di escludere dalla dotazione di serie mouse e tastiera.

Mediacom, risparmio condizionato

All’estremo opposto, per prezzo, si colloca Mediacom il cui 241/64 si presenta a tutti gli effetti come un PC all-in-one da 23,6” non molto diverso dagli altri, attraente soprattutto per il prezzo online intorno ai 300 euro.

Una differenza evidente, chiaramente troppo per reggere un confronto alla pari. Perché in effetti i compromessi con i quali è necessario fare i conti non  mancano. Tuttavia, se lo scopo principale è lo smart working e applicazioni come i videogiochi non sono in preventivo, allora la proposta si rivela interessante.

Si tratta come facile prevedere, di un modello con schermo non touch. Anche il processore contribuisce al risparmio, adottando un Intel Celeron N3350, la cui velocità di punta può ambire a 1,1 GHz.

Altro punto delicato è la memoria. Non tanto per i 4 GB di memoria RAM, quantità sempre espandibile, quanto invece per la scelta di adottare una memoria fissa flash, e limitata a 64 GB. Valutando opportunamente le prestazioni, espandibile con uno slot MicroSD. C’è comunque uno slot libero per un hard disk da 2,5”.

Le linee caratterizzate da un nero di ispirazione più classica, sposano la scelta di raccogliere l’hardware nella parte inferiore, con tutta la sezione in alto dedicata quindi esclusivamente allo schermo. Uno spazio, dove si trova lo speaker singolo integrato e tutta la dotazione di connessioni. Non è prevista invece, la webcam.

Apple, alternativa senza compromessi

Se si parla di all-in-one è difficile se non impossibile, non citare almeno uno dei principali pionieri del settore. Ancora di più, quando si parla inoltre di design e attenzione ai particolari. Naturalmente, nel confronto Apple rimane molto difficile da proporre come alternativa. Semmai, ha più senso come vera e propria scelta di campo o per chi è alla ricerca di una autentica icona di stile.

Naturalmente, iMac non sfigura sotto il profilo delle caratteristiche. A rendere impari il confronto è come prevedibile il prezzo, oltre alla necessità di essere una scelta tanto più motivata tanto più si è spossato l’ecosistema Apple a tutto campo.

A parte questo, dal punto di vista della tecnologia iMac resta una soluzione certamente valida, con caratteristiche uniche. Non però, per quanto riguarda il processore. La versione da 27”, alternativa a quella più piccola da 21”, non si discosta infatti dall’Intel Core i5, con velocità massima di 3,1 GHz.

Anche la dotazione di serie per la memoria RAM  è allineata a 8GB. Diversa però, la capacità massima. Dove generalmente non si va oltre i 64 GB, in questo caso si può prevedere un’espansione fino a 128 GB.

In media anche la memoria fissa, con un hard disk SSD da 256 GB. Il discorso cambia invece guardando alla scheda grafica, dove la Radeon Pro 5300 con 4 GB di memoria dedicata promette un interessante salto di scala in termini di prestazioni.

Grande attenzione anche al display, con la tecnologia Retina 5K P3, vale a dire una risoluzione particolarmente elevata, almeno rispetto al Full HD abituale, di 5.120×2.880 pixel con True Tone, soluzione studiata per una luminosità naturale che non affatica gli occhi.

Apple pensa anche alla sicurezza dei dati destinati all’iMac. Il chip T2 Security, prevede infatti un coprocessore Secure Enclave per le funzioni di avvio protetto e archiviazione cifrata. Lo stesso chip si occupa anche di gestire la videocamera integrata HD a 1080p con FaceTime e relativo rilevamento dei volti. Di serie, naturalmente anche speaker e microfono, con tanto di riconoscimento vocale Siri.

Nella dotazione di serie, anche due porte Thunderbolt 3 su USB C e la possibilità di gestire due monitor. Non scontato, lo slot per schede di memoria MicroSD.

Il prezzo naturalmente raggiunge livelli diversi. Tuttavia, se per in iMac da 27” è necessario mettere in preventivo una spesa di almeno 2.199 euro, a crescere puntando a incrementare RAM e disco fisso, se si guarda al modello più piccolo da 21”, accontentandosi di un hardware meno potente, si può scendere fino a 1.340 euro

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