Patching: per Iss deve essere virtuale

L’idea di un software in grado di eseguire un continuo controllo delle strutture di network verrà introdotta già a partire dal mese prossimo in Internet Scanner 7.0.

28 maggio 2003 Le aziende sono sempre più stanche del patching quotidiano e Iss propone il patching virtuale. Si tratta di una tecnologia, attualmente in fase di elaborazione, che dovrebbe combattere meglio le incursioni nei sistemi.
L’idea, illustrata dal Cto di Iss, Chris Claus, è quella di un software in grado di eseguire un continuo controllo delle strutture di network e individuare le zone a rischio di attacco, prendendo gli opportuni provvedimenti di protezione.

Il virtual patching verrà introdotto già a partire dal mese prossimo in Internet Scanner 7.0, il prodotto Iss che gira su Windows 2000 ed esaminerà Web server, firewall, sistemi operativi, router, server di posta e altre applicazioni alla ricerca di punti vulnerabili. Il software interagirà con la console SiteProtector che, su decisione dell’amministratore di sistema, interverrà attraverso i tool RealSecure a diversi livelli fino all’eventuale terminazione di collegamenti sospetti.
Virtual patching previsto anche per altri prodotti Iss presenti, come Guard, e futuri come Proventia, atteso per il terzo quarter di quest’anno. Il tutto coordinato con il cosiddetto X-Force Catastrophic Risk Index, la guida informativa sui peggiori rischi di security che Iss pubblicherà periodicamente a partire dal mese prossimo.

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