Parte la nuova Hewlett-Packard del dopo-merger

C’è una pesante eredità di Compaq nella struttura organizzativa e produttiva dell’azienda nata dalla più importante fusione della storia informatica. In Italia, però, buona parte del management proviene da Hp.

La nuova Hp, pronta a partire dopo la faticosa trafila delle approvazioni (soprattutto da parte degli azionisti) del merger con Compaq, manterrà il marchio di quella vecchia, con la sottodicitura “Invent”, che ne aveva caratterizzato l’ultima versione. Se ci si limitasse a questo elemento, verrebbe da pensare che quella che è stata presentata come la più importante fusione della storia informatica abbia in realtà più le caratteristiche dell’incorporazione per acquisizione. Il sospetto si potrebbe acuire esaminando la struttura organizzativa, basata su quattro business unit (Enterprise Systems, Services, Personal Systems e Imaging and Printing Systems) più vicine al business di Hewlett-Packard, nonché dall’attribuzione dei ruoli di responsabilità operativa, andati prevalentemente a uomini dell’azienda “acquisitrice”, soprattutto in Italia, dove la guida è stata affidata a Nicola Aliperti.

Andando ad analizzare le roadmap delle varie linee di prodotto, invece, traspare una consistente eredità della “vecchia” Compaq in diverse aree-chiave, andando così a rafforzare il messaggio trasmesso dai due massimi manager della nuova Hp, ovvero Carly Fiorina (Ceo) e Michael Capellas (presidente), e ripreso a livello locale dallo stesso Aliperti:«Abbiamo messo a fattor comune il meglio delle due aziende, sia in termini di offerta, che di tecnologie e uomini. Ci presentiamo così con diversi punti di forza su un mercato oggi in difficoltà e che certamente non avrà più i tassi di crescita che lo hanno caratterizzato nel passato anche recente».

Nell’approntare le strategie di prodotto, traspare come sia stato privilegiato il criterio del market share per decidere cosa conservare e cosa dismettere, cercando di affidarsi all’utilizzo degli standard, anche per sostenere la tesi dell’apertura, in contrasto a una Ibm ancora “sposata ai sistemi proprietari”. Così, nel campo dei server Intel a 64 bit, sarà privilegiata la roadmap già studiata per la gamma Hp, con l’inserimento di elementi derivati dai ProLiant Compaq. Su Itanium si concentrano le linee di sviluppo, che troveranno completa attuazione con l’arrivo della terza generazione del processore, conosciuta come Madison. L’intento del costruttore è coprire tutte le fasce, dal low-end fino ai prodotti ad alta disponibilità, in quest’ultimo caso integrando la linea NonStop di Compaq (che prenderà il marchio Hp). Se Itanium sarà l’architettura di riferimento per il futuro dei server a 64 bit, le roadmap dei sistemi Pa-Risc e AlphaServer saranno mantenute. I primi saranno indirizzati a nuove aree di business, mentre i secondi verranno proposti soprattutto all’esistente base di clienti. I ProLiant rimarranno come gamma di riferimento per i server in architettura a 32 bit, pur acquisendo anch’essi il marchio Hp. Della linea NetServer saranno mantenuti solo i modelli low-end tc2210 e tc2100, oltre ai server blade ottimizzati per il mercato delle Tlc.

Sul fronte Unix, dovrebbe prevalere Hp-Ux su Tru64, che lascerà in eredità all’Os di Hp le proprie caratteristiche di clustering. Vms sarà comunque portato su Itanium.

Desktop e notebook professionali migreranno verso la piattaforma Compaq entro 9-12 mesi e ne manterranno anche il marchio. Gli e-pc di Hp continueranno a essere venduti, mentre per gli Omnibook la sopravvivenza sarà limitata a quest’anno. Sul lato consumer, saranno commercializzate sia la gamma Presario che quella Pavilion, anche se ci saranno differenze da paese a paese. Fra i dispositivi mobile, vincono gli iPaq (con il marchio Hp) a discapito dei Jornada.

Articolata è ancha la situazione dell’offerta storage. Nella fascia alta, Hp continuerà a proporre i quattro modelli della famiglia Xp (in Oem da Hitachi Data Systems), cui si aggiungerà la gamma Eva di Compaq. Situazione simile per la fascia midrange, con il parallelismo fra gli array Hp Va e i Compaq Ema, mentre nel segmento low-end, la tecnologia di migrazione Compaq Dts (direct-attach to San) e ci sarà una focalizzazione sui dispositivi Msa 1000, sempre derivati da Compaq. Nei prossimi due-tre anni, comunque, è previsto un consolidamento delle offerte, sotto la piattaforma Eva. Altro elemento forte dell’offerta sarà la gamma di tape library StorageWorks, che farà da brand anche per le soluzioni.

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