Parte il VoIp integrale di Colt

L’operatore propone alle aziende di chiudere con i Pbx esistenti e con i costi di struttura e possesso, passando al Voice over Ip con un contratto flat.

Colt ha varato la propria iniziativa VoIp per l’impresa italiana costruendo un pacchetto d’offerta teso a sostituire integralmente i vecchi centralini analogici con una proposta di outsourcing totale delle comunicazioni telefoniche.


Colt Ip Voice, infatti, propone la totale eliminazione delle spese di capitale necessarie per l’acquisto e il mantenimento di una centrale telefonica, sia tradizionale, sia su Ip, con l’offerta di una soluzione di Voice Over Ip flat: 24,5 euro mensili per punto telefonico, a cui vanno sommati o 20 euro mensili per il comodato dell’apparecchio VoIp (di Siemens) o 10 euro mensili per l’emulatore telefonico da pc (softphone, sempre di Siemens).


Null’altro serve, nel senso che i tecnici di Colt installano in azienda l’apparecchio collegandolo alla Ethernet esistente (a cui viene effettuato un test di fruibilità), che deve essere almeno a 100 Mbit. Dopodiché gli utenti aziendali possono fare traffico telefonico urbano, interurbano e internazionale verso i 13 paesi in cui esiste una centrale Colt. Si pagano con tariffa aggiuntiva le chiamate verso la telefonia cellulare.


Il servizio è inizialmente rivolto alle grandi aziende. Ma per giugno la società conta di integrarlo con un’offerta per le Pmi comprensiva anche della gestione del traffico dati.


Elementi di base del servizio proposto sono la rete paneuropea Colt in fibra ottica e quattro nuove macro centrali, basate sui softswitch di Siemens (poste a Londra, Parigi, Francoforte e Zurigo) a cui si appoggiano i gateway delle altre sedi (come quelle nazionali di Milano, Torino e Roma) che gestiscono il traffico VoIp locale.


Particolarità del servizio è la “nomadizzazione”, nel senso che all’utente viene assegnato un numero Ip che può utilizzare in sede centrale, remota e anche da casa (con ovvio addebito della chiamata al sistema aziendale).


Colt, con l’aiuto di PricewaterhouseCoopers, ha calcolato che un sistema di Ip centrix come quello proposto è in grado di ridurre del 20% il costo di possesso e gestione delle infrastrutture telefoniche aziendali.


Il fatto che lo proponga in questo momento al mercato italiano è da ascrivere, secondo l’amministratore delegato della società, Achille De Tommaso, alla pervasività della fibra ottica, alle esigenze delle aziende e alla raggiunta stabilità della tecnologia VoIp, che consente di proporre un sistema oggettivamente elevato e capace di garantire una qualità della comunicazione in tutto e per tutto identica a quella tradizionale, senza latenze. Per De Tommaso, che ritiene che il lancio di Colt Ip Voice abbia il valore di un momento storico, quello della prima reale applicazione di convergenza, stiamo assistendo a un ritorno in auge della linea fissa, che si concretizzerà quando su Ip verranno posizionate anche le comunicazioni mobili in ambito business.


I contratti VoIp proposti da Colt hanno portata triennale e sono sottoposti ad accordi di Service level agreement.

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