PalmSource riparte da Cobalt e Garnet

La conferenza degli sviluppatori si pare con un rinnovo delle piattaforme, oggi adattate a nuovi device, nuovi ambiti applicativi, nuovi livelli complessità. Con gli smartphone nel mirino

11 febbraio 2004 Le indiscrezioni si erano colte
già la scorsa settimana, ma le conferme sono arrivate ieri, all’apertura
dell’annuale conferenza degli sviluppatori PamSource

.
Non di solo sistema operativo si tratta, ma anche e
soprattutto di un nuovo focus strategico, mirato a far guadagnare consenso,
visibilità, proseliti e soprattutto applicazioni a una piattaforma che, a spin
off avvenuto, gioca la carta dell’indipendenza, almeno formale.
Indipendenza
che, per Ceo della società David Nagel, significa in primo luogo indipendanza
dalla piattaforma. Non solo palmari, ma telefonini, tablet e – perchè no? –
riproduttori digitali.
Merito o colpa del wireless, ha sostenuto Nagel, che
ha fatto nascere un nuovo concetto di fruibilità dei contenuti, di qualunque
natura essi siano.
E dunque l’edizione 2004 della conferenza
degli sviluppatori PalmSource si apre con una versione nuova di zecca
del sistema operativo,
che, tanto per rompere con la tradizione,
abbandona la denominazione consueta e sfoggia, invece dell’atteso Palm Os 6, un
inedito Palm Os Cobalt.
Ritocco di immagine anche per
Palm Os 5, da oggi Garnet.
Di immagine sì, ma non di
facciata. Il cambiamento di nome per un prodotto già in circolazione da tempo
assume un significato particolare se PalmSource intende sottolineare ai clienti
e agli utenti che si tratta di un sistema operativo tutt’altro che
datato.
Contrariamente a quanto avvenne con il lancio di Palm Os 5, che segnò
la fine dello sviluppo sotto Os 4, l’arrivo di Cobalt non significa una
cessazione dello sviluppo sotto Garnet, del quale verranno comunque rilasciate
nuove versioni e aggiornamenti.
E la cosa ha un senso, soprattutto se si
pensa che Garnet (impariamo a chiamarlo così) resta il sistema operativo “da
battaglia”, destinato a strumenti e applicazioni definibili come “standard”.
Cobalt, invece, sarà indirizzato a mercati e applicazioni nuovi, di fascia
decisamente più alta, enterprise ed entertainment in prima fila. E con gli
smarphone ben chiari tra gli obiettivi, e Treo, Samsung e Kyocera tra gli
sponsor della piattaforma.
Multitasking, multithreading, memory protection,
digital rights management, grafica avanzata, digital media, senza dimenticare
naturalmente IPv6, sono gli assi lungo i quali si muovono le nuove linee di
sviluppo di PalmSource.
Per quanto riguarda Cobalt, richiede un processore
basato sul core Arm9 con una velocità di almeno 200 MHz, mentre per Garnet è
sufficiente Arm7.
E intorno a tutto questo rinnovamento, si muove il
carosello delle alleanze e delle partnership.
Con
Ibm, ad esempio, con la quale è stato raggiunto un accordo di
licenza per WebSphere MicroEnvironment (Wme) Java 2 Micro Edition e Wme
Java Virtual Machine, che verranno offerte agli sviluppatori.
Con
Nvidia
, con la quale è stato raggiunto un accordo di collaborazione per
il miglioramento delle funzionalità grafiche.
O con Dataviz

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