“Sviluppo, contenuti Internet, network computer. Annunci simultanei in diverse aree danno l’idea della stratificata politica tecnologica che l’azienda di Larry Ellison sta perseguendo negli ultimi tempi, soprattutto per dare un senso concreto al suffisso “”i”” .”
Si muove su più fronti la strategia di Oracle, volta soprattutto a dare un
senso concreto al suffisso "i", che accompagna tutti i propri principali
prodotti. Così, allo sviluppo in ambiente Java, si accompagna il prossimo
annuncio del Project Panama (nome in codice), per il rilascio di contenuti
Web statici e dinamici a ogni genere di dispositivo Internet e, guarda un
po’, l’ennesimo tentativo di dare sostanza al concetto di network computer.
Sul fronte dello sviluppo, è appena stata annunciata una serie di
componenti prepacchettizzati basati su Java, che hanno l’intento di
facilitare per gli sviluppatori la scrittura di applicazioni per il
proprio database 8i, "distraendoli" così dall’ambiente Windows. La
tecnologia si chiama Business Components for Java e si presenta come la
prima architettura Java-based di componenti riutilizzabili, dato che
consente di scrivere la logica di business una volta e poi implementarla
diverse volte su multiple applicazioni. Supponiamo, ad esempio, di dover
definire che il nome di un cliente all’interno di un’applicazione di order
entry non debba avere più di dieci caratteri. In passato la logica scritta
poteva essere usata una sola volta, mentre l’architettura di Oracle
consente di trasportarla in altre applicazioni, in cui serva implementare
la stessa regola.
Obiettivo dichiarato, come detto, è la sottrazione di sviluppatori al mond
o
Windows. Secondo il vicepresidente server marketing, Jeremy Burton, in un
anno l’azienda è passata da un parco di 40mila a 400mila specialisti, in
buona parte pescati sul terreno del "nemico". Per il prossimo anno, si
parla di avere un milione di sviluppatori, mentre Microsoft, oggi, ne conta
un milione e mezzo. Peraltro, l’idea di componenti pacchettizzate per
velocizzare lo sviluppo applicativo è ciò che Microsoft ha sistematizzat
o
nelle proprie Foundation Classes, solo che queste sono pensate per Windows,
mentre Oracle lavora su Java, considerato un ambiente più universale.
Le nuove componenti saranno rilasciate come parte integrante della suite
JDeveloper 3.0, anch’essa di fresco annuncio. La nuova release include
anche una tecnologia che consente di creare pagine Web server Java-based,
sugli esistenti servlet e funzionalità Enterprise JavaBeans. La società
ha
annunciato, inoltre, la versione 4.0.8 del proprio application server.
La settimana prossima, invece, al Telecom ’99 di Ginevra, Oracle intende
fornire informazioni su Project Panama, tecnologia pensata per navigare su
Internet da un telefono cellulare. Il nome definitivo del prodotto dovrebbe
essere Portal-to-go e, più in generale, consentirà il rilascio di conten
uti
Internet statici e dinamici verso qualunque dispositivo Internet. Project
Panama è basato su Xml, con Oracle 8i nel back end. Funziona traducendo
Html in Xml e poi trasformando quest’ultimo linguaggio in Wml (Wireless
Markup Language), Ttml (Tagged Text Markup Language) o altri linguaggi che
funzionano sui dispositivi di output. Tutto ciò dovrebbe essere automatico
,
ma lo stesso costruttore riconosce che occorrerà qualche occasionale
intervento umano. I service provider sono il primo target di questo
prodotto e a loro sarà fornito un toolkit per rivedere e reindirizzare il
modo in cui un’applicazione Web appare sul dispositivo wireless. IL Ceo
della società, Larry Ellison ha spiegato la decisione di lanciare Project
Panama in Europa con l’ampia diffusione di telefoni cellulari e con reti
wireless più sviluppate rispetto al resto del mondo.
La pirotecnica guida della società non perso l’occasione per rilanciare,
ancora un volta l’idea del network computer come piattaforma hardware a
basso costo per impieghi privati e professionali. Secondo Ellison, sarebbe
pronto al lancio un nuovo dispositivo con sistema operativo Linux, browser
Netscape Navigator, processore Amd K6/2, 64 Mb di Ram e un modem a 56 Kbps.
La macchina costerebbe 250 dollari con il monitor e 150 senza. Chi lancerà
questo prodotto? Qui arriva la sorpresa più grossa, perché si parla di u
na
società dal nome di Network Computer Inc. Questa ragione sociale era già
stata utilizzata per una realtà che si sarebbe dovuta occupare della stess
a
attività qualche anno fa, quando l’nc fu lanciato come totale alternativa
al pc. Di fronte ai problemi insorti strada facendo, la società rivide i
propri piani e decise di chiamarsi Liberate e occuparsi di diffondere
tecnologie di tipo nc per i televisori. Questa realtà, oggi, opera in modo
totalmente indipendente, essendo andato in porto un management buy out da
100 milioni di dollari nella prima parte di quest’anno.