Ombre e luci nella trimestrale di Nokia

Non bastano le buone performance dei Lumia a contrastare il calo sui feature phone. E il rischio per la società è mettere in discussione un mercato-ponte.

Se non fosse stato per i feature phone, i risultati sarebbero diversi.
Il punto è che i feature phone non solo ci sono, ma ancora rappresentano una parte importante del business di Nokia, tanto da influenzarne non poco la trimestrale.

Così, nel primo trimester dell’esercizio in corso, la società ha venduto 5,6 milioni di telefoni Lumia, in crescita importante rispetto ai 4,4 del trimestre precedente e prevede risultati ancor più significativi nei prossimi mesi.
Il problema è che, per quanto lusinghiero, il risultato ottenuto con i Lumia non è sufficiente ad arginare il calo delle altre linee: così complessivamente la società finisce per consegnare 55,8 milioni di unità, in calo del 21% anno su anno. Un calo, si sottolinea, decisamente più pesante rispetto a quel -8% indicato dagli analisti.
Il risultato è che le vendite finiscono per attestarsi a 5,9 miliardi di euro, in calo del 20% anno su anno e di nuovo ben lontani dai 6,5 miliardi attesi dagli analisti.

Il problema, si sottolinea, è che Nokia sta rapidamente perdendo terreno sul mercato dei telefoni “basic”, mercato considerato strategico per conquistare al marchio utenti che un domani potrebbero passare agli smartphone.
E la battaglia non si gioca solo con i soliti player, come Samsung, ma anche con player locali, che stanno mettendo in discussione il ruolo di Nokia, nonostante il lancio sui mercati emergenti di un telefono da 15 euro e il rafforzamento della linea Asha.

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