Big Blue sarà in prima linea con l’aggiornamento dei propri modelli al processore Madison, evoluzione degli Itanium, che Intel si appresta ad annunciare ufficialmente. Previsto, infatti, il lancio del modello x450, fratello della già disponibile macchina con processore McKinley, “congelata” per prob
27 giugno 2003 Nel corso dei prossimi sette-dieci giorni sono attese diverse novità nel segmento dei server Ibm basati su architetture Intel. Si tratterebbe in particolare di due nuovi sistemi Itanium e di una macchina Xeon con 32 processori. I server rappresentano il culmine della strategia Ibm per la realizzazione di sistemi x86 con livelli prestazionali analoghe a quelle che caratterizzano le altre famiglie hardware di Big Blue. Il processore Itanium del resto è mirato proprio a quella categoria di sistemi per applicazioni intensive in cui Ibm ha una consolidata esperienza.
Il nuovo server modello x450 può disporre di quattro processori 6M Itanium 2 “Madison” a 1,5 GHz, che Intel dovrebbe annunciare ufficialmente proprio nella giornata di lunedì. In aprile Ibm aveva già avviato la fase commerciale di un modello x450 con la versione McKinley della stessa piattaforma Intel, a 1 GHz; il modello era stato momentaneamente congelato in coincidenza con la scoperta di un baco in quella versione di Itanium da parte di un cliente di un sistema Nec. Ibm commercializza, oltre ai mainframe della zSeries, anche le famiglie pServer e iServer, basate sui propri processori PowerPc.
In passato, la posizione di Big Blue nei riguardi della piattaforma Intel era stata ambivalente, ma evidentemente l’azienda deve essersi decisa in favore del proseguimento dei suoi rapporti di collaborazione di Intel, con la quale sta anche realizzando una versione “x” dei blade server da utilizzare con gli chassis Ibm BladeCenter.
Il modello x450 sfrutta i chipset della Enterprise X Architecture (Exa) di Ibm, nome in codice Summit, che gestisce la connessione tra i quattro processori Itanium e la memoria. In futuro è prevista l’evoluzione verso un sistema clusterizzato con quattro nodi da quattro processori. Il chipset viene utilizzato anche nei server basati su processori Xeon, il primo dei quali fu il modello x360 a quattro vie, seguito dall’x440 a 16. Ora Ibm annuncia l’uscita del successore x445, che ha la possibilità di accogliere fino a 32 processori.





