Non c’è luce nel tunnel dell’Ict italiana

I dati di Sirmi relativi al primo trimestre dell’anno mostrano un mercato in pieno impasse. La pressione potrebbe allentarsi su alcuni comparti nei prossimi mesi, ma la chiusura d’anno sarà in ogni caso negativa.

Non c’è segno di schiarita all’orizzonte dell’Ict italiana.
Lo confermano ancora una volta i dati Sirmi, resi noti in questi giorni, e relativi al primo trimestre dell’anno.

Il comparto nel suo complesso registra un calo del 3,5% anno su anno attestandosi a 14,2 miliardi di euro, in regresso ulteriore rispetto al pari periodo dell’anno precedente, quando, con un -3,7 per cento, il valore del comparto era ancora attestato sui 14,8 miliardi.

Il calo ha lo stesso ordine di grandezza sia che si tratti di It (-3,6% a 5.091 miliardi), sia che si tratti di Tlc (-3,5% a 9,201 miliardi), anche se i dati di dettaglio mostrano andamenti discordanti.
Così nella sola area It, pesante è il calo dell’hardware, che registra addirittura un -7,4% a 1,8 miliardi di euro, abbandonando dunque la soglia psicologica dei 2 miliardi, laddove il software mostra un se pur lieve progresso, in ogni caso inferiore al punto percentuale, attestandosi a 1,035 miliardi.
Parimenti, nelle Tlc il calo più sensibile si registra sulle comunicazioni fisse, che scendo a 4,063 miliardi, in regresso del 4,7 per cento, mentre il fronte mobile scende del 2,5% a 5,1 miliardi.
Negativo, ed è anche questo un dato preoccupante, sintomatico della fatica dell’utente finale, è l’andamento della consumer electronics, che scende dello 0,5% a 1,988 miliardi.

I segnali sono destinati a rimanere negativi lungo tutto l’arco dell’anno, anche se qualche segnale di attenuazione della pressione si intravede.
Così, l’anno dovrebbe chiudersi con un -2,3% complessivo a 56,95 miliardi di euro, grazie soprattutto all’It che dovrebbe portare il regresso al di sotto del punto percentuale. In questo caso il valore complessivo del comparto potrebbe attestarsi a 20,2 miliardi di euro, con un recupero dell’hardware che si potrebbe portare sopra la soglia di parità, con una crescita dello 0,3% a 7,55 miliardi di euro.
Restano negative, e sullo stesso ordine di grandezza del primo trimestre, le Tlc, che potrebbero chiudere con un -3,1% a 36,6 miliardi.

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