No nukes, yes It: il datacenter va nel bunker nucleare

Lo ha deciso l’It manager della contea di Buckinghamshire, a cui serviva una struttura in grado di aumentare la sua capacità di disaster recovery.

Una storia interessante di riconversione la racconta oggi il Guardian: la contea del Buckinghamshire ha un nuovo datacenter che ha trovato posto in un bunker nucleare.

Anche se l’operazione ha comportato alcuni problemi di settaggio, Neil Knowlton, It manager del consiglio della contea del Buckinghamshire è soddisfatto della scelta, soprattutto per un motivo economico: si è trovato una struttura già fatta e pagata dall’amministrazione pubblica.
Ossia non ha dovuto mettere a budget una sterlina.

I problemi che ha dovuto affrontare sono di ordine pratico e riguardano l’infrastruttura.

Knowlton aveva bisogno di un nuovo datacenter per due motivi: estendere la Wan a banda larga per i servizi di education, una rete che collega praticamente tutte le scuole della contea, e parallelamente aumentare la capacità di disaster recovery e la resilienza dei servizi forniti alla contea.

In precedenza il suo centro It era suddiviso in quattro siti posti in edifici vetusti, non adatti a integrare nuovi componenti e a implementare iniziative di efficientamento energetico.

Inoltre Knowlton intendeva passare dall’archiviazione su nastro a uno storage su disco da tenere in casa, per attuare quella prioritizzazione del recovery detli oltre 250 server, fra fisici e virtuali che gestiscono le applicazioni che utilizza la contea (dalla finanza alle Hr, dalla scuola ai servizi sociali).

Ecco che l’idea di mettere il datacenter in un bunker nucleare è stata da lui presa in considerazione e attuata, con la consapevolezza che avrebbe dovuto agire sul fronte dell’approvvigionamento energetico e dello smaltimento del calore.

Per farlo Knowlton ha optato per un’architettura Apc InfrastruXure e sull’implementazione di un sistema di raffreddamento ad acqua.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome