Con l’acquisizione di Alacritus, la “regina dei Nas” apre il fronte delle Vtl, punta a disturbare Emc e cammina verso la regulatory compliance.
Un giorno dopo l’ufficializzazione del sontuoso accordo di partnership, che fa di Ibm il reseller più altisonante dei propri sistemi, Network Appliance ha messo a segno un’acquisizione che se nelle cifre dice poco (per via dei numeri a cui il mercato It recentemente di ha abituato), 11 milioni di dollari cash, nelle trame tecnologiche pare avere un consistente significato.
NetApp, infatti, ha acquistato Alacritus, società di Pleasanton (luogo di residenza, guarda caso, di un’altra grande acquisita, PeopleSoft), che ha un portafoglio prodotti che è totalmente complementare alla linea di sistemi a disco NearStore di NetApp. Una delle soluzioni di Alacritus, infatti, è Securitus, un sistema di Vtl (Virtual tape library) che consente ai dischi di emulare i nastri creando una libreria virtuale per ogni host, basandosi su un’unica libreria fisica. Un tool, insomma, che consente di condividere una libreria a nastri fra sistemi di backup differenti.
Questa tecnologia Vtl può indirizzarsi a rendere più radipe le operazioni di backup e recovery sui grandi sistemi, senza interrompere i processi di memorizzazione su nastro esistenti.
Le soluzioni di Alacritus hanno attratto NetApp per almeno due ordini di motivi: la capacità di far competere con le soluzioni di Emc (Clariion) e con quelle di fornitori di secondo piano come FalconStor o NearTek, e di adattarsi alle nuove strategie per la fornitura di soluzioni per applicazioni di regulatory compliance.
Nel pacchetto tecnologico acquisito si segnala anche un prodotto in fase di sviluppo, Chronospan, un software che si configura nella categoria della Continuous data protection (Cdp) ovvero per il recupero di un data set di qualsiasi tipo da qualsiasi punto della storage network.
L’acquisizione di Alacritus dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno fiscale 2005 di NetApp.
