Motorola: evviva i telefonini

Le vendite positive sul mercato dei terminali per telefonia cellulare hanno guidato alla riscossa il marchio Motorola nel quarto trimestre dell’anno, risollevatosi dai 159 milioni di dollari di guadagni netti del 1998, agli attuali 514 milioni di dolla …

Le vendite positive sul mercato dei terminali per telefonia cellulare hanno
guidato alla riscossa il marchio Motorola nel quarto trimestre dell’anno,
risollevatosi dai 159 milioni di dollari di guadagni netti del 1998, agli
attuali 514 milioni di dollari di margine operativo lordo, pari a 82
centesimi per azione. I margini sono positivi ma i fatturati non superano i
livelli pronosticati dagli analisti più ottimisti, attestandosi,
nell’ultimo trimestre dell’esercizio 1999, su un valore di 8,45 miliardi di
dollari, contro gli 8,34 dello stesso periodo ’98 (la crescita è stata
dell’1,9%). Il numero di telefonini venduti è aumentato nello stesso
periodo, ma a quanto sembra gli ordini susseguenti, almeno nel continente
nord e sud americano hanno subito un certo calo in funzione, afferma
Motorola, dei problemi di fornitura di alcuni componenti. Problemi che
dovrebbero perdurare anche nel primo trimestre di quest’anno. Nel
complesso, la richiesta mondiale di telefoni cellulari è risultata
superiore alle cifre previste all’inizio del 1999 da Motorola e dagli altri
protagonisti del mercato, incluso il numero uno Nokia.
La divisione Personal Communication Segment di Motorola, alla quale fanno
capo i cellulari, fa segnare un fatturato di 3,5 miliardi (+13%) e una
crescita di quasi cinque volte per i margini operativi. Anche i fatturati
della divisione semiconduttori sono cresciuti del 15%. Pesano sui guadagni
complessivi i 518,7 milioni di esposizione finanziaria legata a Iridium. In
totale, l’utile netto è – tra esposizioni e guadagni – di 349 milioni.
Venerdì scorso il titolo Motorola aveva chiuso con il record di 151 dollar
i
– dopo un anno in cui l’azione è riuscita a raddoppiare il suo valore – ma
alla riapertura dei mercati dopo la festività del lunedì, gli osservator
i
prevedono la possibilità di un calo.

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