Home Prodotti Software Monaco ci ripensa: no all'open source, si torna a Windows

Monaco ci ripensa: no all’open source, si torna a Windows

Dicembre 2013: Monaco di Baviera con l’open source risparmia 12 milioni di dollari. Dicembre 2017: Il Comune di Monaco di Baviera torna a Windows. Quello che era stato, almeno in Europa, uno dei più famosi casi di adozione di piattaforme open source da parte della Pubblica amministrazione torna al passato.

La città tedesca ha infatti deciso di tornare a Windows implementando Windows 10 in circa 29 mila pc presso il consiglio comunale e mettendo quindi fine a una scelta che ha circa dieci anni alle spalle e che era arrivata a compimento nel 2013. Il lancio inizierà nel 2020 e dovrebbe concludersi entro la fine del 2022 o all’ inizio del 2023, con un costo di circa cinquanta milioni di euro.

Windows 10 per semplificare

Il sindaco di Monaco Dieter Reiter ha dichiarato che il passaggio a Windows 10 è necessario per semplificare la gestione dei desktop della città. Cambiando Windows 10, dice che il consiglio non dovrà più gestire due sistemi operativi desktop affiancati. Reiter si riferiva ad una pratica di lunga data in uso a Monaco di Baviera di eseguire sia LiMux, la versione Linux utilizzata, sia Windows ancora installato su una minoranza di macchine mantenute per applicazioni non compatibili con Linux e dove la virtualizzazione non è un’opzione.

Avere due sistemi operativi è completamente antieconomico, è l’opinione dell’amministrazione di Monaco che ha approvato il passaggio a Windows.

Oltre a semplificare la gestione dei desktop, il sindaco Reiter ha detto che un ritorno a Windows era necessario per risolvere l’insoddisfazione per le prestazioni It della piattaforma. Il personale ha infatti segnalato problemi intermittenti anche se sembra che solo una minoranza volesse il ritorno al passato. Oltre alle critiche ha pesato anche l’opinione delle Risorse umane secondo le quali la produttività era diminuita notevolmente a causa di crash ed errori nel passaggio al software open-source.

Più che l’Os poterono gli errori del comune

L’anno scorso, uno studio sull’IT dell’ente pubblico condotto da Accenture ha rilevato che il Comune ha impiegato troppo tempo per aggiornare il software e correggere i bug, con il risultato di soluzioni obsolete, parzialmente non sicure con conseguente perdita di tempo e produttività.

Tuttavia, la colpa di questi problemi non è stata attribuita al software open source, ma soprattutto alla mancanza di coordinamento tra gli oltre venti dipartimenti It che servono la città. Accanto al passaggio a Windows, il consiglio comunale ha accettato di effettuare un pilot di seimila postazioni di Microsoft Office 2016, che sarà eseguito su macchine virtuali.

L’esito di questo processo sarà discusso dal Consiglio alla fine del 2018 e servirà a informare una decisione in merito alla sostituzione della suite open-source LibreOffice con Microsoft Office. Se il trasferimento a Microsoft Office sarà approvato, dovrebbe iniziare nel 2021 e concludersi entro la fine del 2023.

La migrazione di Windows 10 e il trial Office 2016 coincideranno con una ristrutturazione dei dipartimenti It della città e una spinta per estendere l’uso della virtualizzazione.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php