Microsoft: l’opensource viola più di 230 brevetti. I commenti di Torvalds e Schwartz

Respinti tutti gli addebiti. La difesa della comunità open source.

La notizia era stata riportata nei giorni scorsi su Fortune, nel corso di
una intervista con Brad Smith, uno dei principali legali di Microsoft.


Secondo quanto dichiarato, il kernel di Linux violerebbe 42 brevetti
Microsoft, mentre la sua user interface e altri elementi progettuali ne
violrebbero ulteriori 65. 45 sarebbero le infrazioni da parte di OpenOffice.org,
mentre 83 violazioni sarebbero attribuite ad altri programmi free e open source.


Complessivamente, dunque, si parla di infrazioni a oltre 230 brevetti,
contro le quali però non è chiaro come Microsoft intenda fare opposizione.


Di certo l’accordo siglato lo scorso mese di novembre con Novell va
nella direzione di una ricerca di possibili sanatorie.

Linus Torvalds è
da poco intervenuto nel merito riversando invece le accuse proprio nei confronti
del colosso di Redmond.

Secondo Torvalds, autore della prima versione
del kernel Linux e coordinatore del progetto di sviluppo dello stesso, gran
parte degli interventi sulle “fondamenta” di Linux sono stati operati ben prima
della nascita di Windows.

Il “padre” di Linux ha poi invitato Microsoft
a mettere sul tavolo l’elenco completo e dettagliato di tutte le presunte
violazioni, fornendo dati circostanziati sulle stesse.

In questo
modo, vi sarebbe la possibilità – da parte degli sviluppatori e della comunità
opensource – di risolvere qualsiasi problemi, qualora ne esistessero
“, ha
dichiarato Torvalds che comunque si è mostrato scettico circa le accuse
sollevate dai legali di Microsoft.

Il commento di Torvalds sul tema
brevetti segue quello rilasciato dal CEO di Sun Microsystems – Jonathan Schwartz
– che ha consigliato a Microsoft: “sarebbe cosa prudente ascoltare i clienti
anziché minacciare azioni legali; i clienti possono abbandonarvi, specialmente
se fornite loro i motivi per farlo
“.

Schwartz ha paragonato
l’approccio che sembra aver adottato il colosso di Redmond con quello assunto da
SCO.

Il CEO, attraverso un articolo pubblicato sul suo blog, ha poi
spostato l’occhio di bue sulle attività di Sun presentando l’azienda come
strenua sostenitrice della filosofia opensource. Ha offerto anche, come esempio,
quello del sistema operativo Sun Solaris spiegando come questo non riuscì, per
molteplici ragioni, a tenere il passo dell’industria del software. “Molti
utenti abbandonarono Sun. Furono giorni bui
“, scrive Schwartz.

Il
CEO di Sun aggiunge che però mai si scelse di imboccare la strada delle azioni
legali né di scagliarsi contro il mondo opensource.

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