Meg Whitman: nuovi stili di partnership per il nuovo stile dell’It

A Las Vegas il keynote inaugurale della Global Partner Conference di Hp. Parla la Ceo che delinea il percorso strategico e si focalizza sulla sostenibilità.

Las Vegas – Sono 2100 i partner provenienti da tutto il mondo arrivati a Las Vegas in occasione dell’annuale Global Partner Convention di Hp.
2100 partner, sottolinea Lynn Anderson, senior vice president, demand generation and channel marketing, chiamati di fatto solo su invito. Tra loro, oltre il 70 per cento hanno ruoli da vice president e per la prima volta si trovano anche dei Cto: ”Del resto sono i Cto cui spettano oggi le scelte strategiche per stabilire quali tecnologie integrare nelle loro soluzioni”.

Se lo scorso anno l’evento si è focalizzato sul lancio del nuovo programma di canale, ora è il momento di capire come fare business insieme, come entrare nel New Style of It”, secondo il paradigma declinato dalla Ceo Meg Whitman.
Lo sostiene con forza Jos Brenkel, Senior Vice President, Worldwide Sales Strategy
Printing and Personal Systems Group, quando mancano poche ore all’inizio ufficiale dei lavori con il keynote inaugurale: ”Quando ha assunto il ruolo di Ceo – ricorda – la prima cosa che Meg Whitman ci ha detto è stata: non capisco come possiate fare le cose senza il canale. Per questo la prima attività sulla quale ci siamo concentrati è stata risistemare le basi di lavoro con il canale, così da poter dire oggi ai nostri parter che è arrivato il momento, che è ora di cogliere le opportunità”.

Ma è il momento del keynote di apertura e la prima a salire sul palco è di nuovo Lynn Anderson, che promette ai presenti meno slideware e più contatti diretti: Vi daremo metà dei PowerPoint e il doppio di conversazioni sostiene, ricordando nel contempo che ”il nuovo stile dell’It richiede anche un nuovo stile di partnership”.

Tocca a Meg Whitman, che prima di passare alle novità ripercorre obiettivi e risultati.
Quando il canale è in salute Hp è in salute, esordisce ricordando che oggi il 70 per cento delle revenue della società vengono proprio dal canale cui è dedicata la strategia pluriennale annunciata lo scorso anno e oggi in piena fase di execution.
In un anno, tiene a sottolineare la Cio, abbiamo annullato il debito, portandolo a zero, ci siamo connessi ai clienti e a voi, generando oltre 100.000 lead per i partner per un valore complessivo di 14.2 milioni di dollari, abbiamo investito in nuovi tool, abbiamo rimesso in pista la nostra macchina di demand generation, abbiamo reimpostato il leadership team, abbiamo lanciato nuovi prodotti e soluzioni”.
Whitman parla della buona accoglienza riscontrata sui partner con il lancio del programma PartnerOne, considerato a larghissima maggioranza superiore a quello precedente e soprattutto in grado di soddisfare sia i partner strategici, che ne apprezzano gli elementi di predicibilità, sia dai partner transazionali, per i quali conta la semplicità.

Ma è il momento di delineare le strategie e Whitman riconosce che oggi la maggior parte dei partner ha un piede nel vecchio mondo dell’It e uno nel nuovo. Un nuovo mondo nel quale cloud, security, big data e mobility sono i nuovi must, purché sviluppati in chiave open source e open standard, come chiedono i clienti.
”Il nuovo stile dell’it impone velocità, sfide mai provate prima, pressioni sull’organizazazione, accelerazione: per questo servono infrastrutture, soluzioni, software, applicazioni, servizi in grado di tenere il passo con questa accelerazione. Oggi l’It è più importante di quanto non sia mai stata in passsato, conclude.
L’accelerazione, tuttavia, deve essere sostenibile. Per questo Whitman sottolinea che se è vero che ci sarà sempre maggiore bisogno di data center per gestire servizi cloud, qualunque sia o sarà la loro declinazione (pubblici, privati, ibridi), è anche vero che tutto questo non accade senza un pesante impatto sull’ambiente.
”Se il cloud fosse una nazione – lancia il paradosso – sarebbe il quinto Paese al mondo in termini di consumo energetico. È il dilemma dei datacenter e nessuno come Hp lo sta prendendo in considerazione”, conclude citando Moonshot, che consuma l’89 per cento di energia in meno e costa il 77 per cento in meno rispetto a qualunque altro ambiente server tradizionale.

La conclusione è semplice: se è vero che il nuovo stile dell’It porta anche un nuovo stile di partnership, questo vale anche per i partner.
”Molti di voi stanno rivalutando il loro rapporto con i vendor. Non significa andare verso il vendor unico, ma costruire una relazione più solida con quel vendor che meglio risponde alle esigenze del partner e dei clienti. Siamo convinti di poter essere quel partner”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome