MediaWorld apre a Parma il primo Future Concept Store

In grande crescita l’offerta di prodotti informatici e digitali e il giro d’affari relativo che rappresenta il 20% del fatturato di MediaWorld Italia.

28 aprile 2004 E’ stato inaugurato oggi a Parma il 48esimo punto vendita MediaWorld in Italia. Il primo della società realizzato sulla base di un nuovo format che introduce una serie di novità nella struttura e nella relazione tra prodotto e cliente. Lorenzo Dolci, direttore vendite MediaWorld lo presenta come Future Concept Store e precisa con orgoglio che la filiale italiana (country numero due in Europa dopo la Germania) ha ricevuto l’incarico dalla casa madre di testare questo nuovo modello di punto vendita.
“La scelta è caduta su Parma – spiega – perché è una città con grandi potenzialità, perché è al centro di una zona relativamente ancora scoperta per la nostra catena e perché si presenta come la soluzione ideale per gestire un test su un nuovo modello: MediaWorld, che dispone di 2800 metri quadrati si superficie si trova infatti all’interno di un nuovo centro commerciale di nuova costruzione e abbiamo potuto intervenire sin dall’inizio su tutta una serie di scelte logistiche”.
Dolci sottolinea poi i tre punti qualificanti del Future Concept Store: “1° Massificazione dei prodotti intesa come ampiezza d’offerta e come densità di numero di prodotti per metro quadrato, 2° Accessibilità ai prodotti, possibilità di vederli in tutte le loro caratteristiche, laddove possibile provarli in un contesto pensato per metterli in relazione con altri prodotti e 3° Comunicazione sul punto vendita pensata per dare al cliente tutte le informazioni possibili per favorire l’acquisto”.
C’è da dire che la differenza tra il nuovo Future Concept Store di Parma e gli altri MediaWorld è immediatamente visibile. Il cliente all’ingresso di un superstore tradizionale si trova davanti a un grande spazio nel quale l’offerta dei prodotti è concepita essenzialmente su base orizzontale. Il cliente è “libero” di muoversi e ovunque si trovi può avere una visione d’insieme del punto vendita. La relazione è tra il cliente e il punto vendita, i prodotti sono a disposizione del cliente che si muove per cercare e nel suo movimento riceve una serie di stimoli e di sollecitazioni. “Nel Future Concept Store – spiega il direttore tecnico MediaWorld Costantino Spanò – il punto centrale è nel rapporto tra cliente e prodotto. A parità di spazio questo nuovo concepì offre al cliente il 30% di prodotti in più rispetto ai punti vendita tradizionali e per ottenere questo abbiamo lavorato su una disposizione in verticale. Abbiamo alzato le scaffalature, ma abbiamo anche allargato lo spazio di tra una scaffalatura e l’altra e abbiamo creato delle soluzioni che permettessero al cliente di toccare con mano e di vedere al meglio tutte le caratteristiche dei prodotti. Ad esempio i prodotti più ingombranti sono collocati su una base mobile e il cliente può farli uscire dalla loro postazione per osservarli da vicino in tutte le loro parti. Abbiamo voluto aumentare il ventaglio d’offerta e nello stesso tempo dare al cliente la possibilità di avvicinarsi ancora di più al prodotto”. La disposizione dei prodotti in verticale e la loro quantità trasmettono un leggero senso di oppressione e non caso Spanò precisa che questo concept ha anche l’obiettivo di disporre la merce in modo da esercitare una forma di pressione nei confronti del cliente”. Molto importante è l’uso della cartellonistica in testata di gondola. Non avendo il cliente una visione d’insieme le informazioni vengono fornite in modo molto efficace da una messaggi che premiano innanzitutto le informazioni sulle offerte e sulle categorie merceologiche presenti nelle varie sezioni.
Spanò parla anche di democratizzazione dei prodotti. “in questo nuovo concepì tutti i prodotti hanno la stessa importanza, non ci sono privilegi ed è il cliente che sceglie su una base di “pari opportunità”. Uh aspetto questo particolarmente visibile nell’area HiFi o HomeVideo dove a differenza delle sale “chiuse” o semichiuse in cui testare i prodotti ci si trova d’innanzi a un grande spazio tappezzato di pannelli al plasma o Lcd o con una ricchissima serie di impianti HiFi. “Abbiamo forse perso qualcosa in termini di qualità di riproduzione del suono, ma abbiamo tolto una barriera che scoraggiava alcuni a provare e usare i sistemi che mettiamo a disposizione del pubblico”.
Molto importante l’offerta informatica e digitale, in grande crescita in termini di spazio a dipsozione e di prodotti offerti. “La crescita degli spazi a disposizione di queste tipologie di prodotto – tiene a precisare Dolci – è proporzionale alla crescita del business che MediaWorld sta realizzando su questi mercati. L’informatica rappresenta oggi il 20% del nostro giro d’affari ed è in grande progressione”.
La passeggiata nel corridoio digitale è una vera e propria immersione in un’offerta di prodotti unica e completa. L’angolo dei riproduttori Mp3 contava 40 prodotti diversi tutti corredati da una ricca scheda informativa, con caratteristiche e prezzi facilmente comparabili, l’area stampanti era circondata da accessori: una ricchissima offerta di carte e inchiostri, tutti visibili a pochi metri dai prodotti printer. L’area software è una delle più significative del nuovo concept, lo sviluppo in verticale è basato su una parete di prodotti disposti ad “arco” che arrivano a due metri e 70 cm di altezza e “avvolgono” il cliente. Grande anche qui come ovunque l’offerta di informazioni dettagliate su ciascun prodotto.
“Il nuovo concept è nato quasi per caso: “nel punto vendita di Roma basato su due livelli di 800mq – spiega Spanò – erano stati introdotte scaffalature alta per garantire comunque una buona offerta di prodotti in presenza di uno spazio limitato rispetto agli standard MediaWorld. I risultati del punto vendita sono stati superiori alla media e si è pensato di dar corso a un test per verificare se lavorando sulla disposizione verticale e sull’ampiezza d’offerta per metro quadrato si poteva incontrare il consenso dei clienti. L’apertura del punto vendita di Parma è il punto di arrivo di questo processo e il punto di partenza per il testing e per l’evoluzione di questo nuovo concept”.

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