Masterizzatori esterni di DVD, scopriamo quando sono utili

Per chi ha un notebook o intende masterizzzare DVD su computer diversi, le unità esterne sono un’ottima soluzione. Si connettono al PC tramite interfaccia firewire o USB 2.0

febbraio 2004 Se nelle unità interne sono gli 8x l’ultima frontiera
disponibile sul mercato, tra le unità esterne, sempre un po’ in ritardo
rispetto ai corrispettivi interni, sono i 4x multiformato a farla da padrone.

La velocità si attesta dunque sulla soglia dei 4x per i supporti scrivibili
DVD+/-R, 2,4 o 2x su quelli riscrivibili DVD+/-RW, a patto di utilizzare i dischi
certificati
. Per porre fine all’annosa diatriba tra i formati,
ormai quasi tutte le unità hanno il doppio supporto, in grado cioè
di accettare sia il formato “Meno” sia il formato “Più”.
Poche unità, tra cui quella di Iomega, scommettono anche sul supporto
del DVD RAM, ma oltre alla difficoltà di trovare i supporti sul mercato,
i lettori in grado di accettare il formato RAM sono pochissimi.

Una considerazione va fatta sull’interfaccia di collegamento, tassativamente
USB 2.0 o firewire
. A differenza dei masterizzatori esterni di CD che
si potevano connettere anche a un’interfaccia più lenta come la
USB 1.1, con il solo risultato di abbassare la velocità di masterizzazione,
nel caso dei DVD molte unità non sono in grado di funzionare, è
quindi necessario fare un aggiornamento del proprio PC, aggiungendo un’interfaccia
adeguata, come quella riportata nel box a destra.

Abbiamo così testato due unità esterne portabili di Iomega
e di Pioneer, interessanti soluzioni nel caso si vogliano masterizzare
DVD su personal computer diversi oppure se si vuole aggiungere al notebook un’unità
di masterizzazione di DVD.

Per chi ha un solo PC e voglia un masterizzatore DVD è l’unità
interna la più indicata, si risparmiano un buon numero di euro se pensate
che a parità di caratteristiche un’unità interna costa in
media 150-200 euro, mentre quella esterna portabile parte da circa 250 euro,
cifre ancora superiori si raggiungono per le unità portatili. Se siete
un po’ pratici di assemblaggio sappiate che comprando un’unità
interna e un box esterno, si può avere un masterizzatore portabile a
un prezzo di circa 200 euro.

Per definire queste unità esterne abbiamo utilizzato i termini “portabili
e “portatili”. Le unità portabili si differenziano
da quelle cosiddette portatili per la struttura, le dimensioni e il peso. Le
prime non sono altro che il masterizzatore interno inserito in un case più
o meno robusto dotato di interfaccia di collegamento al sistema. Le unità
portatili sono invece più sottili, molto più fragili e costose
ma decisamente meno ingombranti.

Se ne evince che le prime sono più pesanti e soprattutto più
resistenti agli urti, mentre le seconde sono più facili da trasportare.
Queste ultime sono il giusto accoppiamento per chi ha solo un notebook e vuole
masterizzare spesso anche lontano dalla propria postazione.

Le unità portabili come quelle in prova sono invece il giusto compromesso
per chi pensa di masterizzare su differenti PC oppure ha un notebook e pensa
di masterizzare quasi esclusivamente da postazione fissa.

Nei PC Open Labs i due DVD recorder sono stati testati su un portatile Acer
della serie Aspire 1350 con Athlon XP 2600+. Il sistema operativo utilizzato
è Windows XP Professional con Nero aggiornato alla versione 6.0019.
Il masterizzatore è stato collegato al notebook tramite l’interfaccia
USB2. Con l’utility Infotool abbiamo rilevato le caratteristiche
di ogni masterizzatore mentre con Drive speed le capacità
in fase di lettura di CD e DVD.

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