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Lavoro, per i manager italiani digitalizzazione e occupazione vanno d’accordo

I robot non prenderanno il posto di lavoro dei dipendenti ma si affiancheranno. Questa almeno è l’opinione del 92% dei 20.000 datori di lavoro di 42 Paesi intervistati nell’ambito di Skills revolution, l’indagine condotta da Manpower che ha voluto sondare il futuro visto lo sviluppo dell’industria 4.0.

La quasi totalità dunque prevede di mantenere invariati o addirittura aumentare gli organici a causa dell’automazione.

Anche l’Italia è allineata con il resto del mondo. Lungo la Penisola la maggior parte degli imprenditori dichiara che, sul breve periodo, la digitalizzazione determinerà un guadagno netto in termini di occupazione, mentre solo il 6% prevede di diminuire gli organici a causa dell’automazione.

Con il passaggio al digitale, la maggior parte delle aziende avrà quindi bisogno di più persone, non di meno.

L’impatto però varia a seconda della funzione. C’è infatti una differenza fra reparti produttivi e i colletti bianchi. I primi sono quelli in cui è previsto il maggiore aumento di personale, mentre altre aree aziendali come contabilità, finanza e customer care prevedono le maggiori riduzioni di organico dovute all’automazione.

La maggior parte delle aziende in Italia – continua lo studio – prevede che il personale nel settore delle risorse umane resterà stabile, il settore finanziario sarà invece un po’ più debole con una differenza fra aumento e diminuzione del personale del -6%.
Secondo Riccardo Barberis, amministratore delegato di Manpower Italia, le più sacrificate saranno le attività routinarie, mentre si creeranno nuove opportunità lavorative legate all’innovazione e nuove competenze. Di certo saranno sempre più importanti i soft skill che i robot non potranno mai replicare.

Lavoro, l’importanza dei soft skill

Il 97% delle aziende che prevede di aumentare il personale dichiara infatti che la capacità di collaborare rappresenta la soft skill più preziosa, seguono quella di problem solving e di organizzazione. A queste capacità bisognerà però aggiungere le conoscenze tecniche e quelle digitali. Ma c’è dell’altro.

Anche la capacità di imparare sarà sempre più importante. Perché d’ora in poi la formazione sarà continua e non si potrà mai pensare di avere raggiunto il traguardo della conoscenza. E alle aziende non serviranno solo informatici e ingeneri elettronici, ma anche ingegneri di processo e persone che sappiano comunicare bene e gestire un gruppo di lavoro.

Leadership trasformativa è un concetto che farà strada e che significa la capacità di comprendere e interpretare il cambiamento. Le società hanno infatti bisogno di persone con questo tipo di leadership, una capacità che deve essere diffusa all’interno di tutta l’organizzazione e non sia solo nei ruoli apicali.

 

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