L’Umts in chiave Omnitel Vodafone

A colloquio con Giovanni Strocchi, responsabile del progetto Umts della società, al quale sono state rivolte alcune domande per anticipare il futuro della telefonia 3G

L’Umts di Omnitel Vodafone arriverà entro Natale con una copertura iniziale
che riguarderá le principali città italiane, sempre che i produttori di
telefonini rispettino i tempi di consegna promessi. L’introduzione di servizi
multimediali grazie al GPRS e poi all’UMTS riguarderá tutto l’anno:il Gprs farà
da ponte verso la multimedialità e l’accesso a Internet veloce, mentre per la
videotelefonia bisognerà attendere l’anno prossimo.


E’ quanto afferma Giovanni Strocchi, Direttore programmi Umts della società,
al quale abbiamo rivolto alcune domande per anticipare il futuro della telefonia
3G.


In Giappone il servizio è già partito? Perché l’Europa è in
ritardo?


Il servizio in Giappone è partito prima perchè DoCoMo aveva moltissimi
problemi di capacità sulle reti. Per arrivare il prima possibile, DoCoMo ha
usato una versione precedente dello standard Umts. Si tratta di un Umts single
mode, che copre solo l’area di Tokio: dove non c’è copertura cade la linea. In
Europa, invece, quando verrà lanciato il servizio tutti i telefoni saranno
contemporaneamente Umts, Gprs e Gsm, ovvero dual mode 2G/3G, in modo che quando
un cliente uscirà dalla copertura avrà la continuità di servizio. Nessuno in
Italia avrebbe accettato di non poter fare nemmeno una normale telefonata quando
si sposta fuori da Roma o da Milano. La scelta del Giappone di partire in
anticipo ha però causato molte difficoltà, perché hanno dovuto farsi carico di
una grande problematica tecnica.


Quando partirà il servizio di Omnitel?


I principali operatori europei, in particolare quelli del gruppo Vodafone,
hanno come obiettivo l’ultimo trimestre di quest’anno. La tecnologia ha avuto un
po’ di ritardi lo scorso anno, ma ora si è abbastanza stabilizzata. Tuttavia,
dipenderà dalla disponibilità dei cellulari, anche se ancora oggi i fornitori
confermano che saranno pronti. I problemi dei terminali derivano dalla
difficoltà di gestire contemporaneamente Umts e Gsm e il passaggio da una
tecnologia all’altra, il cosiddetto interlavoro. Essendo una tecnologia molto
complessa, la cautela è d’obbligo. Se da qui a ottobre dovesse nascere qualche
problema tecnico potrebbero esserci ritardi. I piani attuali prevedono che
l’estate sarà dedicata ai test; poi partirà la fase di prova sul campo con
“utenza amica”, per arrivare pronti al lancio prima di Natale. La rete è in
costruzione e l’installazione dei siti Umts è giá arrivata in tutte le
principali regioni italiane. La copertura della rete sarà progressiva, come è
stato per il Gsm, a partire da tutte le principali cittá.


Quali saranno i primi servizi offerti?


I primi servizi multimediali saranno lanciati prima (messagistica
multimediale, giochi, ecc.) giá sulla attuale rete Gprs mentre con l’arrivo
dell’Umts si completerá l’offerta di tali servizi innovativi. Certamente, alcuni
di questi funzionano davvero bene solo con l’Umts, che è molto più veloce,
quindi saranno molto più vendibili. La videotelefonia arriverà dopo: i
videotelefoni saranno disponibili l’anno prossimo.


Quanto costeranno i terminali?


Certamente i primi modelli saranno abbastanza cari e intorno al milione, ma
dipenderà dai modelli. Quelli con la telecamera, che potrà essere accessoria o
integrata, costeranno di più. Ma sono solo indicazioni. Oggi un telefono
Gsm/Gprs di fascia alta costa intorno a 450 euro, ed è un prezzo ormai stabile,
come avviene per i pc: migliorano le prestazioni ma il prezzo è invariato. Per
l’Umts succederà lo stesso fra due o tre anni.


Quando prevedete che si arriverà a una diffusione significativa?


Il Gsm ci ha messo due o tre anni a diventare un fenomeno di massa, con
terminali a basso costo comprati da tante persone. Ci vorrà altrettanto per
l’Umts. E’ un fenomeno naturale: le persone cambiano telefono ogni anno e mezzo
o due anni e i nuovi terminali sono davvero belli, spingono alla sostituzione.
Ma non ci si può aspettare che il passaggio avvenga istantaneamente. Dopo un
po’, i fornitori venderanno solo telefoni Umts, e ci sarà più concorrenza sui
servizi, perchè gli operatori comunicheranno moltissimo, e questo aiuterà la
comprensione: i servizi saranno gli elementi distintivi. I tempi saranno più
brevi se si considera l’insieme dei telefoni multimediali, cioè anche quelli
Gprs.


Quanto investirete nell’Umts?


10mila miliardi nell’arco di una decina anni. Omnitel investe ogni anno
all’incirca 500 milioni di euro in rete e sistemi e progressivamente questo
investimento sarà concentrato sulla rete Umts. La fase iniziale, poi, è molto
onerosa, perchè la rete va costruita interamente. A livello di mercato parte
degli investimenti, previsti al tempo dell’assegnazione delle licenze, sono
stati un po’ rimandati per una serie di fattori: il ritardo sulla tecnologia,
circa sei o otto mesi rispetto a quanto stimato nel 2000, la situazione di
mercato, con la crisi del mondo Internet e hi-tech e l’11 settembre, e i
problemi economici e finanziari di gran parte degli operatori. Ma sull’orizzonte
di 10 anni la situazione è identica.


L’Umts cambierà le abitudini e il modo di relazionarsi delle
persone: sarà un’evoluzione graduale o avrà un effetto dirompente?


Noi ci crediamo molto, non all’Umts in sé ma alla multimedialità sul
telefono. Ci piace dire che oggi si ascolta il telefono, mentre domani lo si
guarderà. Pensiamo al multimedia messaging: con grande facilitá sará possibile
fare una foto di se stessi, degli amici o di un posto e inviarla insieme a un
testo o registrando la propria voce. Già oggi sta cambiando il modo di
comunicare: pensiamo agli Sms, che sono diventati un fenomeno di massa. Mandare
una foto invece di un testo certamente porterà dei cambiamenti, ma sarà
un’evoluzione di quello che avviene già oggi. Si potranno scaricare video,
musica, piccoli giochi, cose che giá si potranno fare in parte con il Gprs. Con
la videotelefonia il cambiamento sarà ancora più significativo. Tutto questo
farà sì che il telefonino veramente diventerà il personal media, l’oggetto
personale con cui si ricercano informazioni in mobilità, si scherza e si gioca,
ci si intrattiene nei buchi di tempo, si comunica con le mail e con la voce. Per
gli utenti business, per esempio, aumenteranno sempre più le applicazioni “one
touch”, ovvero quelle che con un tasto collegano l’utente all’azienda. Posso per
esempio sincronizzare l’agenda, guardare cosa è successo nel database degli
ordini, o caricare qualcosa di urgente con una mail. Oppure mi collego con un
pc. Questo tipo di applicazioni saranno sempre più rilevanti.


Ci sarà una ricaduta positiva sull’occupazione?


Certamente sarà notevole. Ci sarà sia un impatto sull’occupazione diretta che
sull’indotto: fornitori di contenuti, di applicazioni. La sfida fra gli
operatori è proprio sui servizi e sui contenuti.

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