L’ultima trimestrale conferma: la roadmap di Ibm è tutta nei servizi

Presentati i risultati dell’ultimo quarter del 2004. Si conferma la più che positiva crescita della profittabilità nel comparto servizi.

Arrivano i risultati dell’ultima trimestrale dell’anno per
Ibm
. Una trimestrale che apre di fatto un periodo di transizione, nel
corso del quale la società conta di passare da un modello essenzialmente
costruito sulla crescita del fatturato a un modello di business decisamente più
attento alla profittabilità.
Scelta strategica alla base della decisione,
resa nota all’inizio del mese di dicembre, di cedere la poco redditizia
divisione pc alla società cinese Lenovo.
Ma andiamo alle cifre.
Nel
periodo in esame, Ibm ha messo a segno un incremento del 12% nell’utile netto,
passato da 2,71 a 3,04 miliardi di di dollari, pari a 1,81 dollari ad azione,
superiore alle attese degli analisti di Thomson First Call, attestate a 1,76
dollari per azione.
Le vendite hanno registrato invece un incremento del 6,8%
a 27,7 miliardi di dollari.
Su questo risultato complessivo, spicca la
divisione servizi, che mette a segno un incremento del 10% nelle vendite
(andando a toccare gli 11,4 miliardi di dollari) e del 25% nell’utile.
Ed è
questo il risultato al quale punta Sam Palmisano.
Per altro, cominciano a
farsi concrete le voci di un allargamento del raggio di azione dell’area
servizi, che potrebbe comprendere anche nuove attività che vanno dalla gestione
delle paghe alla ricerca strategica.
Bene anche le attività nel settore
server, nel quale Ibm ha messo a segno il sedicesimo trimestre consecutivo di
incremento di quota di mercato.
E bene anche la divisione software, che
rappresenta il segmento di attività con il più alto tasso di
crescita.

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