Lulli: “Adempimenti inutili”

Parla l’onorevole dell’Ulivo, relatore del provvedimento che di fatto elimina gli obblighi di legge sulla privacy per le aziende sotto i 15 dipendenti

“Una perdita di tempo”, “Adempimenti burocratici senza
senso”
. Andrea Lulli (Ds, gruppo dell’Ulivo) al telefono, con una
comunicazione disturbata e la linea che cade per non tornare più, liquida così
gli adempimenti burocratici previsti per le aziende in materia di protezione dei
dati personali.


Lulli è il relatore di maggioranza del disegno di legge 2272 “”Misure
per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e
commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale”

presentato da mezzo governo che rappresenta il terzo passo delle
liberalizzazioni di Bersani. Le liberalizzazioni, però, questa
volta, toccano un nodo importante come quello della sicurezza con
l’articolo 28 che elimina di fatto gli obblighi di legge sulla privacy
per le aziende sotto i 15 dipendenti
(3.977334 imprese su un totale di
4.083966, secondo i dati Istat).


“Riempiendo dei moduli non si risolve nulla – prosegue Lulli -.
Gli adempimenti si risolvono infatti in volumi cartacei che nessuno
controlla”
. Secondo l’onorevole dell’Ulivo “Si possono avere enormi
risparmi da misure come quella che elimina gli adempimenti sulla privacy per gli
artigiani e le piccole imprese”
. Lulli sotiene infatti che
per aziende da quattro o cinque dipendenti si tratta di misure costose
che hanno spesso costretto le imprese ad assumere una persona solo per
questo
.


“E poi a lei sembra che in Italia venga rispettata la
privacy?”
. Fra Internet, YouTube e intercettazioni “ormai la vita
delle persone appare anche in atteggiamenti intimi”
Ma visto che gli
adempimenti erano troppi non si poteva semplificarli? “”Per semplificarli si dia
da fare l’authority” è la risposta dell’onorevole che alla Camera (dove l’Ulivo
ha una sicura maggioranza) ha portato a casa un buon risultato visto che il
provvedimento è stato approvato con 334 sì, 8 no e 90 astenuti. Adesso il
provvedimento si trova all’esame del Senato.

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