Il Clusit insiste: la sicurezza è importante

Il presidente dell’Associazione per la security online contesta la nuova normativa per le piccole imprese

Gigi Tagliapietra, presidente del Clusit (l’Associazione per la sicurezza
informatica) è stato il primo a lanciare l’allarme. Dal suo blog prima e con un
comunicato ufficiale del Clusit poi, ha bocciato senza appello il provvedimento
di legge che di fatto elimina gli adempimenti burocratici in materia di tutela
dei dati.
Ammette che gli adempimenti possono anche essere semplificati, ma “trovare un modo intelligente per evitare i formalismi” non significa abolire gli adempimenti.


 
Con la consueta verve ricorda che La sicurezza è fatta di adempimenti
formali.
Il comandante di un aereo prima di partire deve compilare il foglio della check list. Bisogna rispettare le procedure”
.
Le piccole e medie imprese, prosegue,
sono poi le più esposte ai rischi di attacco perché sono le più
indifese. Enel, Fiat o Eni ormai sono protette ma le Pmi hanno ancora molto da
fare da questo punto di vista.




“Tramite la legge sulla privacy si è affermato che informazioni e dati sono un valore e vanno trattati proteggendo i sistemi”. Il timore è che a questo punto le piccole imprese
non avendo più l’obbligo della normativa (che prevedeva tra l’altro
l’aggiornamento dell’antivirus ogni tre mesi) non siano più spinte a tutelare i propri sistemi. “Gli stiamo dicendo di non proteggersi”, afferma con forza Tagliapietra che prosegue “una violazione di un sito Web di una piccola impresa può anche volerne dire la morte”.




Il provvedimento, che arriva in un momento in cui
l’Italia è sotto attacco e dopo che l’Estonia è stata bloccata per quattro
giorni, è tanto più sorprendente visto che ignora la spinta che arriva
dall’Europa in materia di sicurezza e le scelte degli altri Paesi del Vecchio
continente. In Francia a ottobre partirà un sistema di allerta per imprese e
cittadini, una scelta che la Gran Bretagna ha già fatto da quattro anni e
l’Olanda da cinque.

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