Lucent cerca di fugare i dubbi sul suo futuro

A un mese di distanza dalle notizie sulla prime perdite registrate in bilancio nell’arco ancora breve della sua esistenza come azienda indipendente, Lucent Technologies ha organizzato l’incontro tra il suo chief executive officer Richard McGinn e gli a …

A un mese di distanza dalle notizie sulla prime perdite registrate in
bilancio nell’arco ancora breve della sua esistenza come azienda
indipendente, Lucent Technologies ha organizzato l’incontro tra il suo
chief executive officer Richard McGinn e gli azionisti. Obiettivo del
meeting: fugare i timori che si erano addensati sul futuro della società.
In effetti, i guai che Lucent sembra in questo momento attraversare sono
stridenti se confrontati ai successi di concorrenti più affermati come
Cisco e Nortel, ma anche di realtà molto più giovani come le varie start
up
che in questo momento beneficiano della crescita del comparto delle
apparecchiature di rete. Gli investitori hanno ritirato parte del loro
appoggio a Lucent dopo che l’azienda era riuscita a mancare l’obiettivo dei
18 centesimi di dividendo per azione fissato per il primo quarto dell’anno,
riportando per giunta un calo del fatturato di 1 miliardo di dollari. Da
allora il titolo in Borsa ha subito uno scivolone del 32%, scendendo da 69
agli attuali 52 dollari e 50 centesimi.
"Non siamo abituati a deludere le aspettative", ha detto McGinn a una folla
di 700 azionisti riuniti nell’annuale assemblea. "Siamo impegnati nel
recupero e non con le parole, ma con i fatti dei nostri futuri rendimenti",
ha concluso il Ceo. Cisco e Nortel hanno entrambe registrato utili in
crescita, superando la soglia del 40% di aumento. McGinn ha cercato di
rassicurare gli investitori spiegando che Lucent è già intervenuta sulle
cause del primo e più consistente episodio negativo nei quattro anni di
storia del marchio, scorporato dal gruppo At&t nel 1996. Secondo McGinn, le
perdite sono dovute all’incapacità di soddisfare le richieste dei gestori
nel segmento degli apparati di rete ottici. La tesi è che la crisi non
dipende dal mercato ma sui malfunzionamenti dell’azienda, difetti che
Lucent è perfettamente in grado di riparare.

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