L’outsourcing tra grande impresa e Pmi secondo Accenture

Con l’associate partner dell’area Resources abbiamo fatto il punto sui tradizionali servizi per le società di taglio enterprise, cui si affianca una proposta per le piccole e medie aziende, fatta di soluzioni verticali pacchettizzate e di un approccio personalizzabile di Long term relationship.

 


 


In casa Accenture, il modo di intendere l’outsourcing cambia a seconda che l’azienda di riferimento sia di taglio enterprise o rientri nel novero delle Pmi. Per ognuna di queste tipologie di società, il consulente ha sviluppato una diversa offerta che varia dal modello comunemente inteso di cessione della gestione di attività o processi, alla realizzazione di soluzioni verticali pacchettizzate.


Fin dai primi anni 90, Accenture ha articolato la propria proposta di servizi per le grandi imprese in due categorie principali: la gestione dell’It e quella dei processi non core business. Con la prima, si intende la capacità di controllo del parco applicativo dell’azienda cliente, con servizi integrati per la gestione dell’utenza, degli aspetti funzionali e della manutenzione correttiva ed evolutiva, oltre a help desk, supporto tecnico e service management, controllo qualità e pianificazione degli interventi.


Nel caso di outsourcing completo dell’It aziendale i servizi sono integrati con le attività di gestione tecnica e operativa dei sistemi di dataprocessing, le infrastrutture e le reti interne di comunicazione dati. Per quanto riguarda, invece, il Business process outsourcing (noto soprattutto all’estero) per il reengineering dei processi con i quali provvedere al rifacimento dei sistemi It in uso e all’introduzione di nuovi sistemi per aumentare l’efficienza complessiva, Accenture definisce livelli di servizio (Sla) e indicatori (Kpi) ai quali sono associati incentivi e penali.

Come approcciare le Pmi


La piccola e media impresa italiana, negli ultimi anni, si è focalizzata sull’innovazione di prodotto e servizio e sulla standardizzazione dei processi gestionali. Per rispondere a queste esigenze, Accenture, ha coniugato gli aspetti di progetto e di gestione, realizzando delle packaged industry solution, andando a capitalizzare esperienze realizzate in precedenza, a costi competitivi. "È questa un’area in cui Accenture crede – ha spiegato Roberto Bona, associate partner dell’area Resources – e che vede un interessante riscontro da parte del mercato. Le soluzioni verticali coniugano l’aspetto della flessibilità con la possibilità di usufruire di knowledge consolidato".


L’offerta si basa su piattaforme applicative standard, che possono garantire caratteristiche di stabilità tecnica ed economica. "In termini di approccio – ha proseguito il partner -, Accenture ha fatto investimenti su alcune piattaforme e soluzioni, focalizzandosi principalmente su Sap, Siebel e Lodestar (applicativo per la gestione del billing per le utility – ndr), al fine di reingegnerizzare i casi pratici e di offrirli in una modalità che possa essere adatta alle Pmi".


Già disponibili per le aziende chimiche e siderurgiche e per i settori delle utility e delle telecomunicazioni, le industry solution possono essere attivate in tempi ragionevolmente contenuti e a costi limitati. "La modalità di delivery prevede la fornitura e la gestione della soluzione in maniera completa per un triennio, compresi gli aggiornamenti. L’operatività di queste soluzioni preconfigurate si raggiunge normalmente in un semestre, o, al massimo in qualche mese in più. Siamo in grado di attivare l’ambiente di set up praticamente da subito, utilizzando le nostre strutture e i solution center. L’aspetto infrastrutturale e


di attivazione tecnica è molto contenuto". In particolare, il team dell’area Resources è composto da 60 risorse Accenture più alcuni partner per la gestione degli ambienti tecnici.

A tu per tu con il management


Accenture ha ideato, inoltre, un approccio personalizzabile di Long term relationship in base al quale studiare con il management dell’azienda cliente le modalità più idonee per l’adozione della singola soluzione applicativa, tra quelle verticali sviluppate al proprio interno, con l’obiettivo di ridurre i costi gestionali, valutando anche le possibilità di financing dell’operazione.


Per le imprese che intendono focalizzarsi esclusivamente sui processi contabili, Accenture ha, poi, studiato una soluzione standardizzata per l’amministrazione e il controllo di gestione, la cui fase di set up può essere conclusa in soli tre mesi. Anche in questo caso, è possibile applicare il Long term relationship al fine di avviare una collaborazione che permetta di raggiungere gli obiettivi di medio periodo, abilitare eventuali implementazioni successive, minimizzare l’impatto sull’operatività interna e consentire agli utenti il raggiungimento dell’autonomia operativa nel minor tempo possibile.


"Questo tipo di approccio si avvicina al concetto di Business process outsourcing – ha specificato Bona -, anche se prevede aspetti meno strutturati. Proponiamo tendenzialmente le nostre soluzioni in quanto vogliamo capitalizzare su quello che riteniamo un asset, anche se a volte può capitare di considerare soluzioni di terzi, soprattutto nel caso delle grandi imprese".


Accenture ha, inoltre, intenzione di diffondere in Italia anche l’approccio di co-sourcing, sperimentato con successo all’estero, con il quale è possibile gestire operativamente il personale coinvolto nei processi. In tal modo, l’azienda utilizza competenze professionali tecnologiche o di processo e si avvale del know how necessario per indirizzare l’eventuale riqualificazione del personale. "In questo momento – ha rilevato il manager – in Italia non annoveriamo esperienze attive, ma al di fuori dei nostri confini il co-sourcing, sorta di compromesso tra una soluzione data in outsourcing in cui si cede l’asset e una in cui si separano l’aspetto del management da quello della responsabilità, è già abbastanza diffuso e presenta delle caratteristiche di potenziale interesse anche per noi".

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