LotuSphere 2000, un passaggio delicato per la filiale di Ibm

Si avvicina il tradizionale rendez-vous annuo mondiale per Lotus. L’attesae alta non solo, come al solito, per i nuovi prodotti di probabile annuncio, ma anche per avere delucidazioni sul futuro di Domino e conoscere meglio il successore di Jeff Papows.

L’appuntamento annuo con LotuSphere trova ancora una volta la filiale di
Ibm alle prese con cambiamenti critici. Knowledge management e prodotti di
groupware rimangono i punti fermi della strategia Lotus, ma il raduno
mondiale degli utenti, in programma a Orlando, in Florida, dovrà chiarirne
le rispettive evoluzioni e a ciò si aggiunge la curiosità per la prima
uscita pubblica del nuovo Ceo, Al Zollar, che ha sostituito Jeff Papows.
Non mancheranno le novità, in particolare un nuovo software client per
dispositivi mobile,non pc e browser Web, pensati per estendere il raggio
d’azione dei servizi e applicazioni back end di Domino. Il prodotto sarà
basato sull’interfaccia di Notes, avrà un protocollo per l’accesso a
database e supporterà un’ampia varietà di dispositivi non tradizionali.
Sempre sul lato client si colloca la possibilità di far accedere gli utent
i
a server Domino via browser, per lavorare anche off-line, con l’aiuto di
vari plug in. Una certa attesa, poi, circonda il rilascio di una nuova
interaccia utente per il prodotto di knowledge management, conosciuto con
il nome in codice di Raven.
C’è attesa, come già sottolineato per quanto dirà Zollar nel discorso
introduttivo. Per ora, l’ex veterano delle vendite di casa Ibm ha
sottolineato di aver ereditato un’azienda in salute (le cifre specifiche
non sono però state rilasciate), in grado di superare tutti gli obiettivi
prefissati per il 1999. Idc ha stimato una base installata complessiva di
44 milioni di siti a fine anno scorso, ovverossia undici volta il numero
che Ibm aveva trovato ai tempi dell’acquisizione, nel 1995. Tuttavia, nel
primo semestre dello scorso anno, Microsoft Exchange è riuscita a vendere
9,6 milioni di licenze, due milioni in più di Lotus.
LotuSphere dovrà chiarire quale peso abbia Notes nelle strategie della
società, presa negli ultimi tempi da Domino e dalle iniziative di commerci
o
elettronico connesse a WebSphere di Ibm. Ai più appare chiaro che esiste
una ragion d’essere per entrambi i prodotti (WebSphere per le transazioni
ad alta velocità e Notes per la gestione di documenti, form e workflow). A
tale scopo, si prevede l’annuncio diuna maggiore integrazione tra le
piattaforme software tanto più che WebSphere, la tecnologia Java nata e
sviluppatasi direttamente all’interno di Big Blue, è fino a oggi rimasta
relativamente "isolata" rispetto ai prodotti che portano il marchio della
importante sussidiaria. L’obiettivo atteso dagli osservatori è, se non un
matrimonio, una migliore e sinergica convivenza, della piattaforma server
Domino con le tecnologie orientata al serving di applet Java e al relativo
middleware integrati nell’ambito di Websphere, visto come una sorta di
collante per gli aspetti della collaborazione e della transazionalità.
Domino – che oggi utilizza già un motore "servlet" in Java – acquisirà n
el
corso dell’anno capacità Java proprie di Websphere, come le Java Server
Pages e un supporto più esteso delle servlet, oltre alla possibilità di
invocare componenti Enterprise Java Beans a partire da applet e servlet. Le
due piattaforme potranno anche contare su nuovi canali di comunicazione e
caratteristiche di single sign on.

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