L’Osdl prende posizione e accoglie Wind River

L’organizzazione no profit per l’open source anticipa, con una lettera “pastorale”, l’uscita di Linux 2.6 e incassa l’adesione di Wind River.

1 dicembre 2003

I toni sono quelli di chi è consapevole di essere dalla parte del giusnaturalismo.


La recente lettera al mondo It emanata dall’Osdl (Open Source Development Lab), l’organismo no profit che fra i membri fondatori annovera Ca, Dell, Fujitsu, Hitachi, Hp, Ibm, Oracle, Sun e SuSe, per annunciare l’imminente rilascio del kernel di Linux 2.6 è una diretta risposta agli atteggiamenti bellicosi di Sco in materia di licenze sull’Os libero.


La posizione dell’Osdl è ai limiti del gandiano, con tutta una serie di considerazioni riguardanti le metodologie asseverate di sviluppo di un oggetto, Linux, che fa della comunanza il proprio genoma.


Ribadire l’ovvio, potranno pensare i più. Forse, ma sta di fatto che, a volte, può servire.


Il ceo di Osdl, Stuart Cohen, è stato chiaro quando ha asserito che anche il fatto che Sco la metta su un piano di legalità violata manifesta una basilare incomprensione di cosa Linix sia, nella parte più intima, e cioè una cosa che è nata e vive su due pilastri: il mutuo sviluppo e il rigore scientifico. La legge, il licensing e il resto, sono altre pertinenze.


Cohen è andato poi oltre, attribuendo a Linus Torvalds meriti superiori a quello che un organismo giudicante potrebbe riconoscere o meno, e cioè quelli di essere stato motore instancabile del propugnamento di un’idea, che poi si è trasformata in sostanza. L’idea è quella di articolare una struttura virtuale di sviluppo, la sostanza è la creazione di sottogruppi di manutentori di codice che lavorano solo perché sanno che il loro prodotto sarà sottoposto alla revisione e all’apprezzamento da parte della comunità intera dei partecipanti.


Il tutto è stato detto senza l’accensione dei toni nei confronti di chi accampa crediti o provvisionali, quindi senza forme di aggressione verso Sco. Ma, nel contempo, è stato detto con la forza di chi si sente nel giusto di un diritto che va al di là del positivismo.


Tanto nel giusto che, è notizia di oggi, raccoglie adepti inaspettati, come Wind River Systems, società che era ritenuta in bilico fra sistemi proprietari (il proprio) e aperti (Linux) e che ha optato per la seconda soluzione.


La casa californiana, particolarmente attiva nei sistemi embedded, si è iscritta, non solo all’Osdl, ma anche al progetto Eclipse (quello propugnato da Ibm per la creazione di tool di sviluppo open source) dando evidenza a una strambata precisa in direzione del codice aperto.


Forse è il primo risultato del nuovo “skipper” della società, Ken Klein, al timone da novembre. Fatto sta che il messaggio è chiaro e che l’Osdl incassa il tonico e va avanti.


Nello specifico tecnologico, è presumibile che Wind River diventi parte attiva del progetto Carrier Grade Linux, che l’Osdl sta portando avanti per definire le specifiche open source da utilizzare nei contesti Tlc.

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